C’è un «
rischio mafia e camorra collegato alle speculazioni edilizie in tanti paesi del lago di Garda». A ribadirlo è stato, sabato durante un convegno sul bioturismo organizzato da Centro studi Nascimbeni, Istituto tecnico per il turismo e Garda Family House di Castelletto, il giornalista dell’Espresso originario di Lazise
Paolo Biondani.
A Castelletto Biondani ha presentato una relazione dal titolo emblematico: «Cemento vista lago. I dati della speculazione edilizia in Italia e sul Garda». A margine del convegno, ha poi precisato i punti più critici del territorio scaligero. «I dati Istat indicano che
dal 1995 al 2006 in Italia sono stati autorizzati f
abbricati per oltre tre milioni di metri cubi di cemento. Di questi,
un terzo solo nel nord est. E stiamo parlando solo di quelli autorizzati». Sul Veronese: «Nel 2006 sono stati autorizzati 2 milioni e 390 mila metri cubi di cemento nella provincia scaligera: il doppio di quanto fatto in Liguria e la metà di quanto accaduto in Toscana o Campania. Una colata impressionante di cemento per residence e seconde case».
«Questo», dice Biondani, «è il punto di partenza per l’'arrivo,
sul Garda, di mafia, camorra e ‘ ndrangheta. È un pericolo reale, una realtà che è codificata in alcune inchieste che sta portando avanti la procura di Milano con il giudice Ilda Bocassini e di Brescia col pubblico ministero Fabio Salamone, nonchè alcune indagini della Procura di Napoli sugli investimenti edilizi dei camorristi».
Un esempio: «A Desenzano sono stati sequestrati, in questi mesi,
49 immobili e 2 discoteche di proprietà, tramite prestanome,
del clan Piromalli di Gioia Tauro, esponenti potentissimi della ndrangheta calabrese».
E ancora: «Anche a
Castelnuovo, secondo quanto risulta agli atti di inchieste e giudiziarie, ci sono
infiltrazioni di stampo camorristico nei subappalti edilizi, relativi al clan dei Casalesi».
«Ciò che è più sconvolgente», prosegue, «è come
gli amministratori locali non si rendano conto della gravità del problema e minimizzino questo aspetto Purtroppo non pensano che
queste colate di cemento spesso celino riciclaggio di denaro sporco e investimenti dei clan.
E dopo i soldi arrivano anche gli esponenti dei clan, sia come colletti bianchi che con reati quali estorsioni, incendi, ricatti».
Biondani insiste: «
La situazione della speculazione edilizia del basso Garda, sia bresciano che scaligero, è drammatica».
Punta l’indice su paesi in cui «sono previste o in atto colate di cemento enormi: nel veronese, a Peschiera, Castelnuovo, Pacengo. Per non parlare del nuovo strumento urbanistico di Lazise: prevede cementificazioni terribili».
In chiusura il cronista de L’Espresso accenna anche a una propria inchiesta in corso di perfezionamento: «Si collega allo scandalo della Protezione civile nazionale: nelle intercettazioni figura anche un affare da milioni di euro sul lago di Garda, che un imprenditore offre a un’altro. Stiamo aspettando il testo delle intercettazioni per darne conto». G.M.
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