sabato 27 marzo 2010

Cavaion Veronese primavera 2010 - SPRING 2010

 Spring
Arvie Calimlim

Its spring its spring
Oh I just can’t wait
To find fruits on the vases
And flowers on my plate

I want to hear the warm sun
And feel the robin singing
Watch the scent of the flowers
And smell the butterflies flying

Its spring its spring
I’m so full of glee
For the people will bloom
And the flowers will be happy

The gray fields shall be covered
With the magic of the meadow
And the brown sky shall be painted
With the blossoms of the rainbow

Its spring its spring
How can I be blue?
For it is the time of spring
And only the spring brings you

giovedì 18 marzo 2010

Paolo Biondani - Rischio mafie nel "cemento del Garda"

C’è un «rischio mafia e camorra collegato alle speculazioni edilizie in tanti paesi del lago di Garda». A ribadirlo è stato, sabato durante un convegno sul bioturismo organizzato da Centro studi Nascimbeni, Istituto tecnico per il turismo e Garda Family House di Castelletto, il giornalista dell’Espresso originario di Lazise Paolo Biondani.
A Castelletto Biondani ha presentato una relazione dal titolo emblematico: «Cemento vista lago. I dati della speculazione edilizia in Italia e sul Garda». A margine del convegno, ha poi precisato i punti più critici del territorio scaligero. «I dati Istat indicano che dal 1995 al 2006 in Italia sono stati autorizzati fabbricati per oltre tre milioni di metri cubi di cemento. Di questi, un terzo solo nel nord est. E stiamo parlando solo di quelli autorizzati». Sul Veronese: «Nel 2006 sono stati autorizzati 2 milioni e 390 mila metri cubi di cemento nella provincia scaligera: il doppio di quanto fatto in Liguria e la metà di quanto accaduto in Toscana o Campania. Una colata impressionante di cemento per residence e seconde case».
«Questo», dice Biondani, «è il punto di partenza per l’'arrivo, sul Garda, di mafia, camorra e ‘ ndrangheta. È un pericolo reale, una realtà che è codificata in alcune inchieste che sta portando avanti la procura di Milano con il giudice Ilda Bocassini e di Brescia col pubblico ministero Fabio Salamone, nonchè alcune indagini della Procura di Napoli sugli investimenti edilizi dei camorristi».
Un esempio: «A Desenzano sono stati sequestrati, in questi mesi, 49 immobili e 2 discoteche di proprietà, tramite prestanome, del clan Piromalli di Gioia Tauro, esponenti potentissimi della ndrangheta calabrese».
E ancora: «Anche a Castelnuovo, secondo quanto risulta agli atti di inchieste e giudiziarie, ci sono infiltrazioni di stampo camorristico nei subappalti edilizi, relativi al clan dei Casalesi».
«Ciò che è più sconvolgente», prosegue, «è come gli amministratori locali non si rendano conto della gravità del problema e minimizzino questo aspetto Purtroppo non pensano che queste colate di cemento spesso celino riciclaggio di denaro sporco e investimenti dei clan. E dopo i soldi arrivano anche gli esponenti dei clan, sia come colletti bianchi che con reati quali estorsioni, incendi, ricatti».
Biondani insiste: «La situazione della speculazione edilizia del basso Garda, sia bresciano che scaligero, è drammatica». Punta l’indice su paesi in cui «sono previste o in atto colate di cemento enormi: nel veronese, a Peschiera, Castelnuovo, Pacengo. Per non parlare del nuovo strumento urbanistico di Lazise: prevede cementificazioni terribili».
In chiusura il cronista de L’Espresso accenna anche a una propria inchiesta in corso di perfezionamento: «Si collega allo scandalo della Protezione civile nazionale: nelle intercettazioni figura anche un affare da milioni di euro sul lago di Garda, che un imprenditore offre a un’altro. Stiamo aspettando il testo delle intercettazioni per darne conto». G.M.

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martedì 9 marzo 2010

Sonia Alfano: Il partito dell'amore e gli altri



Nel video sopra Sonia Alfano parla di:
Tangentopoli, mafia, camorra,' ndrangheta, cosa nostra, Di Girolamo, Cosentino, Pdl, Pd, Bersani, La Torre, Fini, Tg1, Mills, Berlusconi, Porta a porta, Bruno Vespa, Di Pietro, Bertolaso, Unipol, Gasparri e altro...
Guarda anche il video post  Sonia Alfano e le TV italiane

Eugenio Benetazzo "Immobili in svendita"

"Gli uomini sono usciti dalla caverne e hanno cominciato a costruire capanne e poi case e poi a speculare sulle case. Il cavernicolo era forse un troglodita, ma non un distruttore dell'ambiente a scopo di lucro. In Italia si continuano a costruire palazzi su palazzi, mentre il numero degli immobili sfitti e in vendita aumenta. Chi costruisce e perché se manca la domanda? Insomma, chi ci guadagna a costruire capannoni in vendita e grattacieli vuoti? Il mattone è la lavanderia del riciclaggio o il rifugio dei fessi? "  Eugenio Benetazzo
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sabato 6 marzo 2010

La "democrazia" italiana

La democrazia si basa sul rispetto delle regole e non nella continua modifica di queste in base a tornaconti personali, di partiti, di caste. Carissimi non è questione di destra,sinistra, centro o altro ma di fondamentali; mi spiace che buona parte degli italiani dormano avendo queste evidenze sotto gli occhi. Svegliati per dio! Per quanto ancora possiamo tollerare ciò!

mercoledì 3 marzo 2010

Sonia Alfano e le TV italiane


Sonia Alfano ha una peculiarità in più rispetto ad altri eurodeputati eletti in Italia, la sua candidatura non è nata da compromessi o artifizi partoriti dall'alto bensì proviene dalla rete, “dal basso” da una delle parti più civili della nostra società.
Nel video l’Alfano espone , con tutta la sua franchezza, varie caratteristiche delle TV generaliste italiane iniziando dalle reti Mediaset arrivando a quelle di stato .

P.s. Appena riesco preparo l'altro video con la Sonia

martedì 2 marzo 2010

Le metropoli alla sfida verde contro l'assedio delle auto di Federico Rampini

Da Madrid a Londra si insegue Il modello New York. Il sindaco Bloomberg annuncia la rivoluzione verde: tram, bici, taxi collettivi e isole pedonali. La Grande Mela punta a diventare laboratorio della Green Economy obamiana.

 

NEW YORK  - Londra ha aperto la strada con il pedaggio d'ingresso in città per tutte le auto. Parigi ha innovato con "Vélib", il parco-biciclette da affittare, sistema copiato nel mondo intero. Pechino ha costruito sei linee di metrò nuove per le Olimpiadi. Ora New York è decisa a fare ancora meglio. Adottando progressivamente le soluzioni "verdi" delle sue rivali, la Grande Mela punta al primato in questa gara. La posta in gioco: diventare il modello della metropoli del terzo millennio, nell'èra post-automobile. È una competizione che può diventare un business, trasformerà i mega-agglomerati urbani nei laboratori della Green Economy. Per questo New York prepara una vera rivoluzione del traffico, che deve portare all'emarginazione dell'auto privata dalle sue strade.
Ci crede Michael Bloomberg. Questo conservatore illuminato, insieme al californiano Arnold Schwarzenegger, è l'esponente dell'altra destra americana: quella che non ha difficoltà a trovare convergenze con Barack Obama. Sull'ambiente di sicuro. Al suo terzo mandato come sindaco di New York, il miliardario Bloomberg vuole passare alla storia proprio come un leader della lotta all'inquinamento. La sua formidabile reputazione di uomo d'affari lo aiuta a vincere battaglie che per altri sarebbero ostiche. "Quando ho fatto l'isola pedonale a Times Square - dice Bloomberg - i commercianti della zona erano contro. Adesso, visto il successo dell'esperimento, con l'aumento del turismo e dello shopping, sono i commercianti di altri quartieri a chiedermi: perché non si fa anche da noi?".

Non a caso, le nuove isole pedonali sono uno dei tasselli della rivoluzione verde che cambierà lo stile di vita a Manhattan. Dopo il successo a Times Square, ecco le nuove candidate-isole: nella City finanziaria di Wall Street potranno essere chiuse al traffico Fulton Street e Nassau Street; è possibile che diventino oasi senza auto anche Finn Square nel quartiere di Tribeca (celebre per le gallerie d'arte), e Astor Place vicino ai campus della New York University. Idem per un tratto di Broadway nella zona del Columbus Circle, in modo da facilitare l'accesso alle numerose istituzioni culturali del Lincoln Center (Metropolitan Opera).
Dopo le prime piste ciclabili inaugurate (Broadway, Ottava e Nona Avenue tra la 14esima e la 23esima strada), delle nuove corsie protette per soli ciclisti saranno aperte sulla Prima e la Seconda Avenue entro la fine dell'anno, e in futuro potrebbero essercene anche nelle vie di scorrimento trasversali da fiume a fiume (cioè dalla sponda dell'East River a quella sullo Hudson).

Imitando San Francisco si studia il ritorno dei tram per le vie di New York: il primo progetto riguarda una linea di superficie sulla 42esima strada, che potrebbe allungarsi fino a diventare una circolare di 61 miglia attorno a tutta Manhattan. Inseguendo Pechino, finalmente l'arcaica rete metropolitana di New York ricomincia a espandersi. Sono già avviati i lavori delle nuova linea di metrò: una direttrice Nord-Sud lungo la Seconda Avenue. Anche i fiumi diventano una risorsa alternativa per decongestionare il traffico. Per trasportare i pendolari fra Manhattan, Brooklyn, Long Island e Coney Island sarà potenziato il servizio di traghetti di linea sullo East River, con un aumento di capienza di 1.700 passeggeri al giorno. Nuovi attracchi a Williamsburg, Greenpoint, Long Island City.



Una strada per soli autobus? Potrebbe essere la 34esima, seguita poi dalla 42esima, da trasformare secondo questo progetto in due corridoi veloci per il solo transito dei mezzi pubblici. Bloomberg non ha rinunciato a importare qui anche il modello Londra della tassa anti-congestione. Il sindaco ci provò una volta nel 2008 e fu bocciato in consiglio comunale. Ora torna alla carica. "Il pedaggio non è morto, tutt'altro", annuncia. Le finanze comunali sono in crisi, lui è convinto che riuscirà far pagare l'accesso a tutte le auto private che vogliono entrare a Manhattan. Una formula che a Londra ha contribuito a ridurre l'uso del mezzo individuale. Bloomberg potrebbe unirvi un altro deterrente: l'abbassamento del limite di velocità nell'area urbana, da 30 a 20 miglia orarie. "Con dieci miglia in meno - assicurano gli esperti - la frequenza degli incidenti mortali crolla dal 45% al 5%". Manhattan, quella che fu la giungla d'asfalto per eccellenza, si sta scoprendo una vocazione tutta diversa. 
                                       Articolo della Repubblica.it del 02 marzo 2010