martedì 29 luglio 2014

Il mantra della crescita italiana...

IL MANTRA DELLA CRESCITA

Articolo dell'analista Eugenio Benetazzo del 24/07/2014

Ci sono ancora italiani che pensano che le priorità del paese siano la nuova legge elettorale, la riforma del Senato e la riforma del Titolo Quinto della Costituzione (termine pomposo e astratto per indicare la riforma delle autonomie locali). L’attuale governo da quando si è insediato ha sbandierato la necessità delle riforme e l’impegno ad ottenerle in tempi brevi e prestabiliti. Ad oggi sono passati esattamente cinque mesi dalla nomina di Renzi a Presidente del Consiglio e l’Italia si trova esattamente al punto in cui l’ha lasciata Berlusconi con le sue dimissioni a fine 2011. Gli ottanta euro in busta paga per una parte degli italiani (sostanzialmente la base potenziale di voto per il PD) hanno già fatto percepire tutta la loro fugacità: aspettate il prossimo ottobre e vedrete come li restituirete assieme agli interessi. Cinque mesi di governo in cui non si è prodotto nulla di significativo: chi guarda da fuori non vede un Italia in cui valga la pena ritornare o su cui investire. Come disse con franchezza destabilizzante l’ex ministro, Fabrizio Barca, durante l’epico scherzo radiofonico alla Zanzara a metà gennaio, quando la nazione comincerà a capire che “dall’altra parte vi è solo avventurismo e slogan” riferendosi a Renzi come successore di Letta allora il baratro piomberà su di essa. Non manca molto, siamo più vicini di quello che pensate.

martedì 15 luglio 2014

C’ERA UNA VOLTA IL NERO

Articolo di Eugenio Benettazzo del 26 giu 2014

Ancora forse diciotto mesi, dopo di che sarà come se la vostra casa avesse le pareti di vetro. Per il 2016 la view su cui hanno voluto convergere OCSE e G20 è ormai ben delineata: ogni authority fiscale dovrà poter conoscere il patrimonio non tangibile di ogni contribuente al di fuori dei confini del paese in cui il soggetto dichiara di essere residente. I patrimoni finanziari sottratti al fisco che ancora si trovano occultati in paesi a fiscalità agevolata o in paesi black list fanno gola ai governi occidentali, i quali devono far fronte ad esigenze di cassa sempre più cospicue per consentire la copertura finanziaria degli ammortizzatori sociali o per tentare di rendere più competitive le rispettive economie grazie al rilascio di sgravi fiscali o incentivi agli investimenti. Alla fine lo strumento principe su cui si è voluto concentrare è rappresentato dalla cooperazione internazionale attraverso meccanismi automatici di scambio di informazioni multilaterale sulla base del modello FATCA. Il patrimonio finanziario di ogni contribuente europeo o statunitense dovrà diventare una cassetto di vetro sul quale le rispettive authority potranno contare per l’applicazione di imposte patrimoniali una tantum o per conoscere la complessiva struttura di patrimonio di ogni contribuente.