lunedì 14 dicembre 2015

Cavaion Veronese 2016 "L'Eredità" - Gru senza Ali 7




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Un vecchio adagio recita: la colpa dei padri ricadono sui figli. A quanto pare tale detto ha motivo di esistere se generazioni di esseri umani sono condannati a scontare il peccato di presunzione dei nostri progenitori, Adamo ed Eva. Però ci sono anche padri, genitori giusti e saggi che lasciano ai figli lodevoli eredità sia morali, etiche, le più importanti, sia finanziarie.
Non è il caso di Cavaion, basta guardarsi intorno, osservare il disastro paesaggistico e percepire quello finanziario e, mi sia consentito, anche una certa precarietà etico-comportamentale, considerato che taluni scambiano un valore altamente impegnativo ed etico, la libertà, con il permesso di fare i propri comodi (inquinare l’acqua potabile - l’acqua che non avremmo mai dovuto bere! -, scarabocchiare muri, sparare “musica” a tutto volume in piazza della Chiesa).

All’incapacità, piuttosto all’avida irresponsabilità nel gestire l’urbanistica, il territorio, il paesaggio di Cavaion non è più possibile porre rimedio, oserei dire che il tutto è stato tristemente metabolizzato e non solo da chi ne ha tratto considerevoli vantaggi.
Del disastro finanziario siamo chiamati a rispondere secondo il tristemente noto costume italiano: interesse privato, pubblico indebitamento.

In questa cornice cavaionese assistiamo sconcertati alla ventata di novità che soffia sul paese da Maggio dello scorso anno.
E’ un susseguirsi di eventi, come si usa dire oggi, immancabilmente patrocinati dal Comune, iniziati con l’arrivo a Cavaion, paese noto per sua vocazione motociclistica, dell’ormai attempato Giacomo Agostini[1]. Arrivo annunciato con largo anticipo e con ripetuti richiami in ogni dove e con ogni mezzo (l’esatto contrario di come si agisce in occasione della convocazione di assemblee pubbliche, come l’ultima, assente sul sito del Comune).
Poi, grandi celebrazioni per i 50 anni dell’AVIS, non certo all’insegna della sobrietà e forse non proprio donatori di sangue, come in altre località italiane. L’hanno chiamata AVIS-Spring, c’è quindi da scommettere che la kermesse verrà ripetuta ogni anno, dopo tutto anche la primavera è a cadenza annuale e i giovani emergenti, eternamente agitati e vogliosi di protagonismo, hanno sangue nelle vene.

E cosa dire delle escursioni all’EXPO, la grande sagra milanese, carichi di quintali della ambita, famosa fogassa, per promuovere il turismo a Cavaion?  
A Verona, i sanzenati hanno il papà del Gnoco, propongo la creazione di una cavaionese  mama della fogassa, il capo coperto dal fazzoletto d’ordinanza, così per la prossima sfilata di carri carnascialeschi ci sarà qualche cosa di nuovo da fotografare dal balcone di piazza Fracastoro.


Di turismo, però, non se ne parla più: ci si è alla fine convinti che è un’utopia?
Oltre alla fogassa, la Bastia doveva essere  una grande attrazione, anzi, l’attrazione del paese; ma se continuiamo a fare i preziosi aprendo al pubblico l’Archeoparco QUATTRO volte all’anno non c’è molto da aspettarsi.
I parchi pubblici sono, di solito, accessibili, fruibili tutti i giorni.

 
 
Non stiamo parlando dell’ostensione della Sacra Sindone, ma della possibilità di accedere ad un’area dove sorgono ruderi come se ne contano e vedono a centinaia in Italia, quindi niente di particolare, se non per la posizione. Tutto recintato e chiuso, anche la parte che dovrebbe, comunque, essere sempre aperta e mi riferisco a quella dove di archeologico non c’è proprio niente.
Se non ricordo male, i lavori nell’area della Bastia sono iniziati almeno 12 anni fa.
Ormai la Bastia è stata tristemente rimossa dall’immaginario collettivo.

Non va dimenticato il ripristino dell’asta con tanto di bandiera sul Ceriel, festeggiata con il momento culinario che connota i vari happening: la risottata.
Nel 2011 cadevano i 150 dell’unità d’Italia. In quell’occasione, a Cavaion, di fervidi patrioti nemmeno l’ombra, quest’anno, all’improvviso, sono tutti usciti dalla clandestinità.

E l’incontro/dibattito intorno alla violenza sulle donne, momento di riflessione da anni organizzato dal gruppo Te Donna [2].
C’è bisogno di apporsi al petto, in mancanza di meglio, anche questa medaglietta?
Questi incontri il gruppo delle “teiere”, così amano chiamarsi le componenti e le sostenitrici del medesimo, li organizza da anni.

Per farla breve, l’attuale Amministrazione mette il suo cappello su tutto, sembra non costi nulla [3], ma, a quanto pare, ha un grande ritorno mediatico: si vuole dimostrare che le cose, a Cavaion, sono cambiate, perché è toccato a Cavaion!
Che cosa?

In realtà, feste, sagre, risottate a parte, eliminata insomma la tara, non si nota gran che, a guardarsi intorno: sono stati tolti, e non è certo un male, i ciuffetti di busso superstiti, che componevano il nome del paese, presente sulla madre di tutte le rotatorie (meglio sarebbe togliere anche la scritta, piuttosto kitsch), la conclusione della sistemazione del viale della Rimembranza non si sa quando avverrà, nel frattempo non è più un viale, mancando molti alberi, alcune vie del centro storico mostrano vistosi rattoppi: che sia street art?

A proposito, la segnaletica di fronte al Pizzicotto è stata aggiornata, indica non più dove dirigersi per raggiungere il centro, bensì il centro storico. Chi non conosce Cavaion, chissà che cosa si aspetterà di vedere!




Si è inaugurato con grande spolvero il TERZO campo di calcio, che, se non ho capito male, stiamo pagando in toto.
Un’altra spesuccia ereditata, d’accordo, ma lo si poteva anche inaugurare con più sobrietà considerato il fatto che l’allora opposizione, l’attuale maggioranza, ne contestava la realizzazione. Ma, si sa, l’importante è la visibilità, il presenzialismo, come suggeriscono gli esperti di marketing.
 
Anche la sistemazione degli introj, è stata portata a termine, quasi, dall’attuale Amministrazione. I finanziamenti, furono ottenuti dalla precedente, o sbaglio?
I nostri, tutti ormai armati, a spese nostre (5.000 Euro) , di tablet per essere sempre connessi, come se dipendessero da loro le sorti del genere umano, si sono accorti che all’Introl della Torre mancano 2 punti luce (i fili sono pencolanti)?
 
Che dire del muretto, all’altezza del civico 36 di via Belvedere, in pieno centro storico, che da anni versa in condizioni disastrose? Nessuno ha mai visto niente?

A quanto pare, per tradizione, né gli Amministratori di Cavaion in prima persona, né i loro collaboratori girano per il paese.

E, sempre a proposito di incompiute: che ne è della Casa della Musica e Centro giovanile?
Se ne parla dal lontano 2008 (Deliberazione Comunale n° 6 del 7.1.2008) e i lavori, stando all’ultimo cartello visto, dovevano essere ultimati il 14.12.2013 (2 anni fa).
Fu inaugurata, in pompa magna, Sabato 26 Aprile 2014 dal Sindaco uscente per far vedere quanto era stato bravo.
Erano presenti anche i “rivoluzionari” giovani dell’associazione culturale LiberaMente. Non hanno nulla da dire?
Sono ConvenienteMente diventati SopitaMente, perché hanno ottenuto altri vantaggi più vantaggiosi (scusate il bisticcio) dall’attuale Amministrazione, della quale sono nelle grazie?

Se andate sulla home-page del loro blog leggerete:

LiberaMente Cavaion
Liberamente è un’attitudine che tutti i cavaionesi dovrebbero adottare. Guardare con spirito critico e informarsi su quello che succede a Cavaion perché solo chi è informato è libero.
Parole, parole, parole … … …

Che dire del tanto decantato Parco fotovoltaico[4].
Solo ora si scopre che il progetto parco fotovoltaico aveva qualche lacuna. L’opposizione, all’epoca, dove era? E, adesso, che cosa intende fare la maggioranza, ex opposizione, non pagare a parte! Non ci ha detto niente in proposito.
Si potrebbe vendere la  ferraglia e ripristinare il preesistente boschetto, di certo molto più ecologico visto che le foglie degli alberi purificano l’aria (fotosintesi clorofilliana).

Di eventuali pensieri/soluzioni relative alla oltremodo redditizia area adibita a pascolo (terreno ex Rizzardi) non se ne parla più.
La Contessa Rizzardi, ed altri con lei, ringraziano e brindano alla nostra salute! E noi paghiamo il conto, anche dal punto di vista paesaggistico.
 


 
Si è passati dalla bufala del Polo scolastico al cabalistico Albero della vita. Che ne dicono le pecorelle?

A proposito di scuola, l’attuale Amministrazione pare abbia un asso nella manica per quanto concerne le elementari.
Mi è stato riferito che se ne è parlato a margine dell’assemblea pubblica tenutasi in Sala Civica giovedì 26 Novembre. Confesso, la colpa è mia, ho abbandonato il luogo prima della conclusione delle presentazioni e così non so cosa sia stato detto in merito. Mi autorizzo, comunque, ad osservare che un tale tema andrebbe affrontato da solo.

L’Amministrazione dovrebbe indire un’assemblea pubblica per esporre, in maniera chiara ed esaustiva, i termini della questione, ovvero lo stato attuale, le esigenze esistenti, le soluzioni possibili, le soluzioni proposte, esponendone vantaggi e svantaggi.
Poiché, a quanto pare, il nuovo edificio scolastico dovrebbe essere il frutto di una sinergia fra Cavaion e Affi, sarebbe opportuno che tale assemblea fosse presieduta dai rispettivi Sindaci affinché alla stessa siano invogliati a partecipare numerosi i cittadini di entrambe le comunità. Dopo tutto spetta loro valutare se sia una geniale soluzione o un’emerita castroneria, perché si stanno spendendo i loro soldi.

Sempre in tema di assemblea, mi aspettavo maggiore concretezza e chiarezza.
Uno porta pazienza, poi la noia e la delusione prendono il sopravvento e rimpiange di non essersene rimasto a casa dedicando il suo tempo a cose migliori.

Purtroppo si sente la mancanza di  una esposizione sintetica, efficace, leggibile ed intellegibile dei dati contabili, servendosi di tabelle e grafici. Proiettare testi e cifre illeggibili se non dotati di telescopio non serve a niente.
Per non parlare dei detto/fatto riassuntivi da parte della Sindaca,  dopo ogni intervento.
Un centrifugato di  Berlusconi e Renzi.

I tempi vanno contenuti: per la parte contabile-amministrativa 20 minuti (30 al massimo), per gli altri 10 minuti ciascuno sono più che sufficienti e arriviamo a 40 minuti complessivi. Totale 60 minuti.
Se si inizia, puntualmente, alle 20.45 alle 21.45 tutto deve essere concluso per lasciar spazio ad osservazioni/interventi da parte del pubblico, sempreché non ci si voglia produrre in un lungo monologo auto celebrativo.
Sarebbe anche meglio anticipare di 15 minuti l’inizio, alle 20.30. Non è certo cominciando tardi che arrivano più persone, ma rendendo interessanti e coinvolgenti gli incontri con la cittadinanza, annunciandoli con un certo anticipo (come per Agostini, per esempio) in modo che le persone possano programmarsi.

Non è strano che su 1839 votanti, nemmeno il 5 percento partecipi alle Assemblee pubbliche di Progetto Paese, più corretto dell’AMMINISTRAZIONE? I posti vuoti erano almeno una quarantina e se la sala è omologata per un centinaio di persone fate un po’ i conti e se al numero dei presenti si sottrae quello di parenti, amici, sodali sempre pronti ad applaudire, quanti ne restano di veramente interessati?

Forse chi si era espresso a favore di Progetto Paese, di quelli che ora tocca a Cavaion, pensava che sì, avessero la bacchetta magica e che, perciò, bastava eleggerli e poi tutto si sarebbe sistemato e i problemi sarebbero stati risolti per incanto.
Forse, lo credevano anche loro, quelli di Progetto Paese, viste le grandi feste organizzate per festeggiare la vittoria.

Adesso,  si sono resi conto che non c’era proprio niente da festeggiare.

Auspicando, per il futuro, una maggiore sobrietà e modestia

Adriana Bozzetto, una extra-comunitaria


[1] Un membro dell’attuale compagine amministrativa collabora in una rivista specializzata in due ruote.
[2] Una delle fondatrici di Te Donna è la nostra Sindaca, tenacemente sostenuta dal gruppo durante la campagna elettorale, però Te Donna non faceva politica, come aveva tenuto a precisarmi una signora fondatrice.
[3] Ho sentito dire, ma attendo conferma dai meglio informati, che per Agostini furono acquistate 100 copie delle sue memorie per un importo di 3.000 Euro.
[4] Presentato ufficialmente alla cittadinanza il 7 Maggio 2013.

 

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