lunedì 28 dicembre 2009

Messaggio - Discorso di fine anno de La Nebbia e La Neve


Il messaggio non vuol far nessun tifo a partiti e movimenti.
Nel discorso si discute di internet, "la rete come mezzo di piena democrazia" se ben usata, dove tutto si "ripiana" e dove le gerarchie e gli ostacoli vengon meno.
Non si parla bene di Papi e della casta.
Ma si cita l'UMILTA', una virtù,......l'anticamera di tutte le perfezioni.

sabato 26 dicembre 2009

Benedetto Silvio!(...o Silvio Benedetto...?)



Dopo quello che è accaduto nella basilica di San Pietro durante la notte della vigilia, vi prego di non confondere Silvio con il Papa o il Papa con Silvio.  Maddalena Balsamo attrice e Youtuber ce ne spiega qualcosa, guarda il video.

mercoledì 23 dicembre 2009

Buon Natale



 LA LUCE

La luce guardò in basso
e vide le tenebre:
"Là voglio andare" disse la luce.


La pace guardò in basso
e vide la guerra:
"Là voglio andare" disse la pace.


L'amore guardò in basso
e vide l'odio:
"Laggiù voglio andare" disse l'amore


così apparve la luce
e inondò la terra,


così apparve la pace
e offrì riposo,


così apparve l'amore
e portò la vita.


"E il verbo si fece carne
e dimorò in mezzo a noi"


Giuseppe Pellegrino

mercoledì 16 dicembre 2009

NO D'ALEMA DAY

Per esserci la luce deve esserci l'oscurità ... te lo ricordi il video.
Se c'è stato un NO B Day per forza di cose e coerenza deve esserci anche un NO D' Day.
Massimo D'Alema è il simbolo di una opposizione che nei fatti non è mai esistita in quanto non ha mai e poi mai preso  seri provvedimenti per fermare Papi, anzi si è ben amalgamata a questo, indulti, conflitti di interesse MAI seriamente risolti ecc., insomma  inciuci su inciuci.
Piero Ricca ha fondato il gruppo facebook ufficiale "NO D'ALEMA DAY Contro gli inciuci, per un'opposizione intransigente", Piero Ricca è una persona pluriconosciuta e di grande senso civico, questo sta a   garantire la serietà del gruppo e dell'iniziativa.Vi lascio con le sue parole:

Gruppo ufficiale di cittadini consapevoli delle responsabilità storiche dei falsi oppositori di Berlusconi. Lanciamo una manifestazione per denunciare quindici anni di inciuci, compromessi, subalternità, tatticismi, vigliaccheria e corruzione morale di una parte consistente dei dirigenti politici che avrebbero dovuto rappresentare l'alternativa al berlusconismo, mentre in realtà ne sono stati contaminati. Massimo D'alema è il simbolo di questa politica suicida che non ha mai fatto nulla per risolvere il conflitto d'interessi e la concentrazione del potere televisivo e pubblicitario, che ha sempre sottovalutato la priorità della questione morale, che si è fatta imporre il vocabolario da un affarista estraneo alla democrazia. Cacciare Berlusconi, i suoi complici e i suoi servi è fondamentale. Tra i complici e i servi ci sono i suoi finti oppositori, a cominciare da Massimo D'alema.

martedì 15 dicembre 2009

Reti low cost e aiuti dai privati così le città diventano wireless

Come sai non ho voglia di scrivere, però quanto can can, oltre il dovuto, si sta facendo per quel che è successo al Premier..... 
Per carità la violenza non  mi piace, tutta la mia comprensione. Ma  perchè adesso prendersela con i blogger? Con la rete? Perchè? Che caspita centriamo? Si coglie una spiacevole occasione per farci fuori? Per farmi fuori? Chiudendo il becco ad una informazione scomoda?

Reti low cost e aiuti dai privati così le città diventano wireless

A Roma, Genova e Firenze il wi-fi gratuito che batte la crisi. Pochi i fondi disponibili ma si rimedia con la collaborazione fra soggetti pubblici e privati di ALESSANDRO LONGO( da la Repubblica.it 15-11-09)


ROMA - Internet gratis a tutti i cittadini, per diffondere la cultura e sostenere il turismo. È il sogno delle pubbliche amministrazioni locali, e alcune lo stanno realizzando con progetti low cost. A Roma, Firenze, Genova e in altre città, infatti, sono state create ampie reti wi-fi, cioè senza fili, in luoghi pubblici o all'aperto, facendo economie perché i bilanci non consentono grandi investimenti. Si fa di necessità virtù: i fondi disponibili sono pochi e quindi si rimedia con la collaborazione tra soggetti differenti, pubblici e privati insieme. E pazienza se gli enti locali si ritrovano soli, in questa missione, poiché dallo Stato la diffusione delle reti wireless è ostacolata da leggi e balzelli che non hanno analoghi esempi nel resto d'Europa.

Un caso è quello di Provincia Wi-Fi, il progetto più esteso in Italia, che a oggi ha attivato 200 punti di accesso a Roma e in una sessantina di comuni limitrofi. Finora sono stati spesi 350mila euro. Si è riusciti a contenere le spese con l'idea di una "rete arlecchino", formata da hot spot non solo del Comune, ma anche di altri enti pubblici, come ospedali e università, e soggetti privati (bar, ristoranti, associazioni, circoli sportivi). L'utente naviga ovunque nella provincia con la stessa password, che si deve procurare una volta sola. La pubblica amministrazione, in questo caso, ha avuto il ruolo di catalizzare diverse risorse, coordinare il progetto e creare un sistema unico per identificare l'utente.
Il problema è che la normativa italiana (con il decreto Pisanu contro il terrorismo, del 2005) impone ai fornitori di internet regole molto rigide, assenti negli altri Paesi europei. Innanzitutto devono denunciare l'hot spot alla Questura, registrare il traffico dell'utente, identificarlo in modo certo. Molti dei soggetti che compongono la rete di Provincia Wi-Fi da soli non avrebbero le forze o le capacità tecniche per adeguarsi.

Di qui la soluzione: ci pensa la Provincia a sbrigare tutte le pratiche amministrative. "Crediamo così di contribuire alla modernizzazione del Paese e diffondere l'uso di internet", dice Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma. Il progetto per ora conta 11mila utenti e avrà altri 300 hot spot nel 2010.
Simile il funzionamento, e la filosofia, del progetto Genova Città Digitale: il Comune coordina una rete formata da hot spot di vari soggetti, pubblici e privati, in 16 aree, che dovrebbero triplicare nel 2010. "Il Comune ha pochi fondi per queste cose e di suo ha messo solo 10mila euro. Il resto arriva da altri soggetti, come i Comitati di via", dice Francesco Bollorino, consulente del Comune per questo progetto. "Lo scopo è sostenere il turismo e soddisfare le richieste dei giovani, che ci chiedono internet nei luoghi pubblici", aggiunge. Idem a Firenze, che ha appena aperto il WiFi gratis in dodici aree del comune capoluogo.
"Siamo riusciti a contenere l'investimento, spendendo solo 80mila euro, perché abbiamo riutilizzato infrastrutture già presenti, realizzate in passato per portare la banda larga nelle case non raggiunte dall'Adsl", spiega Jorge Assfalg, responsabile servizi informativi nella Provincia di Firenze. A Pescara il Comune ha "coperto" due piazze con 20 mila euro di spesa, grazie all'aiuto dell'operatore Fastweb.
Per fare di più servirebbe un aiuto anche dal governo: in questi giorni, da più parti (esperti e politici di entrambi gli schieramenti) si preme per cambiare le norme contenute nel decreto Pisanu, i cui limiti pesano sui progetti. Prevedono costi extra per le pubbliche amministrazioni che fanno le reti e l'identificazione via cellulare non funziona se l'utente ha una sim non italiana. Quindi gli stranieri sono penalizzati. Così, addio sostegno al turismo.


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mercoledì 9 dicembre 2009

UNA CENTRALE NUCLEARE VICINO CHIOGGIA?


Una notizia che mi fà venire il vomito non potevo tralasciarla.

Centrali nucleari, «la prima sorgerà  a soli 150 chilometri da Verona»
da  www.larena.it del 09-12-09
Verona. Il decreto arriverà in primavera, ma si fa strada l'ipotesi che la prima centrale nucleare italiana possa sorgere in Veneto, nell'area del Polesine, vicino a Chioggia, mentre il deposito delle scorie dovrebbe essere allestito in una località del Sud. Lo rivela oggi il Corriere della Sera secondo il quale l'orientamento dell'esecutivo guidato da Silvio Berlusconi sarebbe di realizzare al Nord la prima delle quattro centrali previste dal piano nucleare italiano. A favore della localizzazione in Veneto si era già espresso il governatore Giancarlo Galan. L'Agenzia per la sicurezza nucleare, che avrà potere decisionale sulla scelta dei siti, non è ancora nata. Da settimane si attende la nomina dei suoi vertici.

Genchi: L'arresto di Nicchi e Fidanzati è una montatura!


Lo sai non ho voglia di scrivere ed allora rispondo così col video.

domenica 6 dicembre 2009

NO B-DAY AFTER


Non ho voglia di scrivere tanto sai, avete visto le immagini di ieri della manifestazione NO-BERLUSCONI DAY, la folla veniva inquadrata solo in rare occasioni, come per i V-Day i vaffanculo day. Il pensiero mi va immediatamente ai viaggi in Polonia di Papa Giovanni Paolo II°  il quale veniva inquadrato, dalla TV di regime, sempre in primo piano perchè non si vedessero "le maree" di persone che lo circondavano.....
Riporto qui sotto le considerazioni,da tener conto, di Beppe Grillo dal post  No B-Day...
 Berlusconi ha i giorni contati, preparate lo spumante.
Ma gli altri? I suoi luridi fiancheggiatori? Quelli ce li dobbiamo tenere? Eliminato il ratto che ci ha contagiato, dovremo convivere con la peste bubbonica?Il No B Day va intestato ai partiti e all'informazione. Berlusconi è l'effetto, non la causa della degenerazione del Paese. Se non interveniamo sulle cause, la metastasi continuerà.Il No B Day va intestato a tutti i signor B di questo Paese, da Bondi a Bersani, da Boaniuti a Bassolino a Bossi. Dobbiamo liberarcene con la ramazza. Stanno preparando la successione. I compagni di porcate di Berlusconi sono in tutto l'arco costituzionale, in tutti i giornali pagati dalle nostre tasse. Si stanno mettendo d'accordo.Nel 2008 a piazza Navona il mio discorso, quello di Travaglio, della Guzzanti, di Antonio Di Pietro vennero tacciati come eversivi dal Pdmenoelle e da molte anime belle che sono oggi in sfilata. Veltroni che appoggia il no B Day chiese allora a Di Pietro di rientrare nel recinto razionale e riformista... Molti inciucisti si accodano alla manifestazione come se non fosse successo nulla. Non erano presenti in aula per lo Scudo Fiscale come la fata turchina Melandri, ma protesteranno vigorosamente contro Berlusconi. Potevano fare cadere il governo con il voto di fiducia, ma indosseranno un fazzoletto viola. Morto Berlusconi se ne fa un altro, Si chiama Fini, ha l'appoggio della Confindustria, viene venduto come la vera anima della sinistra. Un signore che sa tutto di Berlusconi, Dell'Utri, Previti e ha mangiato nel loro piatto per QUINDICI ANNI. Il futuro è già disegnato a tavolino da D'Alema e dagli orfani di Berlusconi. Lo stanno seppellendo vivo. Lo psiconano va abbattuto come simbolo, ma poi bisogna finire il lavoro. Altrimenti ci toccherà rimpiangerlo".
P.s. Il video sopra lo potete ristrovare come gli altri su Lanebbiaelaneve TV

mercoledì 25 novembre 2009

ADRIANA BOZZETTO - DIPINTI E FOTOGRAFIE



"Non so se ho fatto bene, ma ho deciso di mettere in mostra alcuni miei lavori, dipinti e fotografie.
Se vi ritaglierete un attimo di tempo per fare un salto alla Biblioteca Comunale di Affi , da venerdì 4 a domenica 6 dicembre 2009, vi vedrò e  mi intratterrò con voi con immenso piacere."
                                                    Adriana Bozzetto






Venerdì 4 Dicembre      dalle 18,30  alle 20,30
Sabato  5 Dicembre       dalle 9,30    alle 12,30
                                      dalle 17,00  alle 20,30
Domenica 6 Dicembre   dalle 9,30    alle 12,30
                                      dalle 16,00  alle 20,30






Le creazioni di Adriana per la rete:

domenica 22 novembre 2009

NO BERLUSCONI DAY

Nato dal "basso", nell'ottobre scorso, da dei Blogger Democratici, il NO BERLUSCONI DAY.
Una manifestazione nazionale , per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi,  che si terrà a Roma sabato 5 dicembre - h 14,00 con partenza da p.zza della Repubblica e a Milano sempre lo stesso giorno h 14,00 con partenza da p.zza Fontana.
L'evento non è organizzato da partiti,  chi parteciperà è invitato semplicemente ad indossare qualcosa di color viola una maglietta, un berretto, una fascia ecc.
Prima di lasciarvi all'appello degli organizzatori vi allego due link, il primo e del sito ufficiale, mentre il secondo è quello della pagina facebook dalla quale puoi contattare i referenti della tua città o paese,  per prender parte al NO BERLUSCONI DAY.

Sito:           www.noberlusconiday.org
Facebook:  http://www.facebook.com/no.berlusconi.day
E-mail:        noberlusconiday@hotmail.it

ILTESTO DELL’APPELLO
A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi e riteniamo che il finto “Fair Play” di alcuni settori dell’opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori. Quello che sappiamo è che Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali -come ribadito in questi giorni dalla stampa estera ce definisce la nostra “una dittatura”- e che lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell’ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento.

Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell’Utri.

Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte.

giovedì 19 novembre 2009

A Malmö le prime 2mila famiglie a zero emissioni di Giuseppe Caravita

Sarà il fiore all'occhiello della prossima conferenza Onu sul clima di Copenhagen. Le prime duemila famiglie d'Europa (e forse al mondo) a emissioni zero (anzi negative) e completa sostenibilità. L'area si chiama Western Harbour, baia occidentale, «un milione di metri quadri con ottomila abitanti - spiega Karin Jarl-Mansson, ceo di E.On Heat Sweden - su cui lavoriamo da oltre dieci anni, con un investimento di dieci milioni di euro, di cui sette da parte di E.On e tre dalla municipalità e dal governo svedese».

Da Copenhagen basta attraversare il ponte sul Baltico e sbarcare in Svezia, a Malmö. La sua Western Harbour «fino a 15 anni fa era uno dei poli cantieristici più importanti del mondo - racconta Illmar Reepalu, sindaco di Malmö - poi è arrivata una crisi distruttiva. Nei primi anni 90 la disoccupazione era al 20%, ai massimi storici della Svezia». Oggi invece la baia occidentale è una località turistica di moda (in estate il suo litorale è affollato), sede di piccole imprese ad alta tecnologia e di professionisti. La stima è che, in una decade, il suo valore immobiliare si sia moltiplicato per dieci, rispetto ai tempi bui del crollo della cantieristica.
Una sorta di miracolo, ma costruito con pazienza e innovazione lungo dieci anni. Oggi il distretto sostenibile di Malmo (eletta tra le prime dieci città "verdi" del pianeta in un rapporto 2007 del Worldwatch Institute) è un combinato di sistemi multipli. Al largo, due grandi campi eolici offshore: Boel, dedicato all'alimentazione della stessa baia occidentale e soprattutto Lilligrund che, con le sue 48 turbine, è una delle maggiori centrali eoliche offshore del Nord-Europa. Capace di rifornire 60mila case. Per un totale di 3,4 milioni di chilowattora a trimestre, stimati dalla E.On. E praticamente, dato il vento abbondante, continui.

Ma non solo energia eolica. «È dal 1951 che a Malmö si pratica la cogenerazione e il teleriscaldamento - spiega Jarl-Mansoon - allora su una centrale a petrolio e carbone, oggi con un impianto a gas di ultima generazione e, insieme con un termovalorizzatore per rifiuti che serve 14 municipalità e tratta 550mila tonnellate/anno». E nella rete di teleriscaldamento, oggi, sta entrando anche il biogas, importato dalla miriade di fattorie e allevamenti svedesi. «E nell'area residenziale di Western Harbour abbiamo appena avviato un sistema per la fermentazione dei liquami fognari e dei rifiuti organici - aggiunge Reepalu - proprio per produrre biogas aggiuntivo e versare in mare solo acqua pulita».

Il teleriscaldamento (e telecondizionamento d'estate) si avvale di 10 pozzi geotermici di 90 metri a pompa di calore, trivellati nel basamento calcareo prospiciente il Baltico, «dove abbiamo acqua sotterranea a temperatura costante di 15°, e quindi possiamo immagazzinare e prelevare energia termica: cinque milioni di chilowattore di caldo aggiuntivo in inverno e tre milioni di freddo in estate» spiega Reepalu.

Ma non è solo fatta di tecnologia, o di investimenti della E.On, la città sostenibile di Malmö. I 2.600 metri quadrati di pannelli solari sui tetti della baia occidentale sono stati messi, in gran parte, dai suoi cittadini. Forniscono il calore in eccesso alla rete e ne prelevano in caso di deficit. E non solo: «Siamo stati i primi al mondo, negli anni 70, a passare ad autobus solo a gas - ricorda Reepalu - e oggi anche a biogas locale». Una fonte energetica su cui la Svezia punta con 200 impianti attivi e l'ambizioso obiettivo del governo, al 2030, di arrivare a coprire l'intera domanda di carburanti del paese. E a Oresund, fuori Malmö, la E.On sta costuendo il più grande impianto svedese, per 75mila tonnellate anno, per rifornire l'intera città. Anche per le (pochissime) auto che si vedono in giro per il distretto della baia occidentale. «Da noi si preferisce la bicicletta, sui 430 chilometri di piste a loro riservate» conclude sorridendo il sindaco.


Articolo de Il Sole 24 Ore.con del 19/11/2009 

sabato 14 novembre 2009

PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO di Roberto Saviano

SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.

Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.

Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.

ROBERTO SAVIANO


Firma anche tu l'appello

mercoledì 11 novembre 2009

La croce nel silenzio

In classe tra i banchi ho fatto caso rare volte al crocefisso,i miei docenti non hanno mai celebrato messa in classe, anzi alcuni esprimevano opinioni ed idee che non rispecchiavano per niente quella della Chiesa cristiano-cattolica, eppure la croce era li.
Il che che si dica o ridicolizza la croce è un simbolo si cristiano ma anche  di tradizione, cultura e non solo,  la quale da secoli e secoli permane nelle nostre realtà , quando vado a fare trekking sulle montagne, per esempio le nostre Alpi, qualche crocefisso lo vedo, quando osservo qualche statua nelle nostre piazze e vie qualche croce la vedo, in vari dipinti del nostro patrimonio artistico vedo il crocefisso anche li, al collo di gente credente e non  croci-crocefissi li vedo pure lì ecc. .
Il crocefisso  è anche  simbolo di sofferenza (pure ridicolizzata anch'essa questi giorni) non certamente di gloria.
La sofferenza parte della nostra vita, purtroppo, non c'è vita se non c'è speranza e se non c'è sofferenza, quando mai la  vita è fatta solo di rosa e fiori. Mai! Per nessuno sia egli credente di qualsiasi confessione o no.  Banalizzare cristo crocefisso paragonandolo ad una triste simbologia "sofferentemente" cadaverica  è perciò segno di profonda ignoranza e leggerezza.
Una sentenza europea mi dice di togliere il crocefisso dalle aule, mi spiace, ma per quanto detto sopra ed in nome di una pragmatica laicità, la croce rimane dov'è.
Vari laicisti puri  per lo più di stirpe rosseggiate, non capiscono che la laicità va ritrovata in questioni molto più sostanziali che formali ed invece, questi colgono le  occasioni inutili (indebolendo quelle più utili) per sputtanare Sacra Romana Chiesa   senza mai scindere tra il buono ed il cattivo che c'è in essa, rafforzando ed estremizzando lo scontro tra pro e contro facendo partorire questi "mostri della contraddizione cristiana" come sua impunità Papi Berlusconi primo (ed ultimo speriamo) ed i soliti democristianacci dell'opportunismo, i quali tramite la legge del contrappasso vengono incoronati come difensori dei valori e delle tradizioni cristiane, ma de che!
Il silenzio di un crocefisso sofferente, che alla fine non influenza niente e nessuno rimanga nelle scuole pubbliche per carità di Dio, e con esso anche il silenzio di tutti i commedianti di ogni specie e di ogni colore.

venerdì 6 novembre 2009

2009 Autunno a Cavaion Veronese - 2009 Autumn in Cavaion Veronese


Già matura
la foglia pel sereno suo distacco
discende
nel cielo sempre verde dello stagno.
Nel calmo
languore della fine, l'autunno s'immedesima.
Dolcissima
la foglia s'abbandona al puro gelo.
con incessanti foglie va l'albero al suo dio.
(J. Guillen Orfeo)

lunedì 26 ottobre 2009

Global Warming l'eresia

I sintomi dei cambiamenti climatici li subiamo oramai anche "nelle semplici parole" della nostra quotidiana vita, molti mi dicono "non fà più freddo come una volta " "non c'è mai stato così caldo", idem mi vien riferito da persone che vivono in altri stati come  Germania, Russia, Finlandia, Spagna, Romania. Eppure quando inizio a parlare della questione ad amici e conoscenti  alcuni di questi mi spalancano gli occhi come se stessi straparlando o bestemmiando dicendomi, tra le altre, che sono persona contraria al progresso, una specie di estremista, che vuol far si che il nostro stile di vita presente e futuro regresdisca per contrastare un presunto "riscaldamento del pianeta".
A questi soggetti (e siamo alle solite) ignoranti  e poco o mal informati (sempre) oltre non accettare delle evidenze grandi come una casa, non capiscono le conseguenze che provocherà il global warming se questo non lo si bloccherà e verrà innescato "l'effetto opposto"; non sono io comune mortale a dirlo, basta leggere per esempio il rapporto Stern  redatto dal governo britannico Blair in merito alle conseguenze dovute ai cambiamenti climatici tra le quali, ne elenco solamente una, c'è l'impoverimento globale.
Far capire a molte teste dure che "prendere provvedimenti" per contrastare i mutamenti climatici non vuol dire regredire ma progredire in particolar modo dal punto di vista del benessere, della nostra qualità della vita; penso sia un bisogno primario ed essenziale per l'essere umano . 
Peccato che molte volpi ingorde legate al profitto a tutti i costi, legate all'egoismo e alla conseguente scarsa sensibilità e solidarietà non capiscano.



 Ghiaccio bollente di Luca Bracali

Canada. Alaska. Polo Nord. Tre viaggi in cima al mondo. Per misurare quanto i cambiamenti climatici stanno disgregando un ecosistema meraviglioso. Tra orsi che non hanno più dove cacciare, cani da slitta che arrancano, ghiacciai che si sciolgono. E col timore che tutto questo domani possa scomparire dal Polo Nord


L'Artico seduce e conquista. "È come sentire l'incantevole voce delle sirene che non cessa mai di richiamarti lassù, nel grande Nord". Me lo confidò tanti anni fa, poco prima di andarsene, Willie Knutsen, uno degli ultimi grandi esploratori polari del nostro tempo. Ma l'Artico è anche l'ambiente più ostile e puro che esista al mondo, quello più sensibile ai mutamenti climatici e ambientali,quello da dove è stato lanciato per la prim volta il grido d'allarme del global-warming. Insomma è il cuore pulsante del pianeta Terra. Knutsen studiò per lungo tempo la meteorologia delle regioni artiche. Ma da allora, anni 30-40, ad oggi come è cambiato quel mondo? La nostra prima missione inizia nel marzo dello scorso anno e ci porta a cavallo fra Canada e Alaska per meglio capire quanto la vita degli Inuit sia oggi diversa ma soprattutto come la natura e l'ambiente stiano mutando di fronte all'innalzamento delle temperature. Il primo campanello d'allarme viene proprio dall'icona per eccellenza del mondo artico: sua maestà l'orso polare. Partiamo da Churchill, nella regione del Manitoba in Canada, da quella che viene considerata la capitale per eccellenza dell'orso bianco. In questa silenziosa 'community' vivono in un perfetto equilibrio circa mille abitanti e altrettanti orsi. Dice Lawreen Spence, moglie del sindaco, che anche qui le cose sono cambiate in fretta negli ultimi anni e il disgelo arriva due settimane e mezzo prima rispetto al 1980. Di conseguenza gli orsi sono costretti a cessare anticipatamente la loro attività di caccia alla foca per mancanza del pack, la loro unica piattaforma di caccia, riducendo così il peso corporeo di circa 20 chili. Non a caso dal 1995 ad oggi il loro numero è diminuito del 20 per cento. Le temperature di Churchill negli ultimi dieci anni sono aumentate di quasi 8 e i modelli climatici prevedono addirittura che nel 2040 la baia di Hudson non congelerà affatto. Autentica perla di questa regione resta ancora Wapusk, un tempo libero territorio di caccia per Inuit e nativi indios del Canada. In questo vero e proprio reparto di maternità fatto di 100-150 loculi scavati nella neve da mamma orso, nascono ogni stagione dai 200 ai 300 cuccioli.

La nostra carovana si sposta in Alaska per capire cosa succeda agli estremi opposti del continente americano. Le cose non sono poi così diverse e già lo scopriamo a Nome, il villaggio che ogni anno segna il punto d'arrivo dell'Iditarod, la celebre corsa con i cani da slitta che parte da Anchorage e si conclude dopo 1.700 chilometri e 9 giorni di marcia. A lanciare il primo allarme è il campionissimo degli tre ultimi anni, Lance Mackey, che al termine della corsa ci conferma che le elevate temperature hanno influenzato molto le prestazioni dei cani. "Non hanno risposto bene, è molto più facile prendersi cura del team quando fa freddo anche se può sembrare strano". A Fairbanks, uno dei maggiori centri per l'avvistamento delle aurore boreali (sempre più rare ci dicono perché offuscate dall'inquinamento), scopriamo che al World Ice Carving Championship, una inusuale competizione di artisti del ghiaccio, il giorno della premiazione sono dovuti intervenire i soccorsi per tamponare lo scioglimento delle opere visto che la temperatura esterna era di più 8 anziché di meno 20 -30 come nelle precedenti edizioni. E poi vi sono fiumi che si allargano sempre più e assieme ai laghi si trasformano in trappole mortali per gli animali, come renne ed alci, per l'assottigliamento del ghiaccio. Florence, un'anziana Inuit di Bettle, ci dice che in 70 anni ha visto trasformarsi il suo Koyokuk e, che lungo gli argini del fiume, adesso crescono piante e arbusti tanto da sembrare una giungla. Il professor Romanovsky della Uaf (University of Alaska, Fairbanks) sottolinea che il problema dell'innalzamento delle temperature ha innescato lo scioglimento del permafrost e con questo lo sprofondamento del suolo, tanto che i villaggi di Kivalina e Shishmaref stanno lentamente affondando nel loro terreno e non a caso hanno già denunciato le grandi compagnie petrolifere. John Walsh, sempre della Uaf, conferma che le temperature dell'Alaska negli ultimi cinquant'anni sono aumentate di cinque gradi. Da una quindicina di anni, da quando studio l'Artico, il mio sogno era percorrere in senso inverso il cammino fatto dagli Inuit che dalle remote steppe mongolo-siberiane, circa 25 mila anni fa, attraverso lo stretto di Bering, raggiunsero l'Alaska. Ci ho provato assieme al mio team di operatori video, con un paio di motoslitte ed una guida Inuit partendo da Wales, nell'estremo lembo occidentale dell'Alaska per raggiungere l'isola di Little Diomede posta sul meridiano che delimita il cambiamento internazionale di data. Abbiamo percorso solo poche miglia vedendo quel sogno svanire. Ad un certo punto, in mezzo ai flutti ghiacciati del mare di Bering, abbiamo trovato l'acqua al posto del pack. Ci siamo anche incagliati con la motoslitta, la slitta a traino si è rovesciata. Sono stati momenti di smarrimento, la guida era tornata indietro da un pezzo, lasciandoci il fucile e avvertendoci che attorno vi erano solo orsi polari. Solo una generazione fa questa tratta veniva percorsa regolarmente a piedi o con i cani da slitta.

Per completare la conoscenza del grande Nord, decido nell'aprile di quest'anno di partire per il Polo Nord, un'eco-spedizione che in un centinaio di chilometri di cammino ci deve portare dall'89esimo al 90esimo parallelo. È Victor Boyarsky, scienziato ed esploratore, direttore del museo Artico e Antartico di San Pietroburgo, l'uomo che apre la porta di acceso al Polo Nord geografico. Ogni anno, con una spesa di circa 1.800.000 euro è capace di materializzare in mezzo al niente il Barneo Ice Camp, un campo base alla deriva dei ghiacci polari che resiste ed esiste per soli 30 giorni. Incontriamo un team di scienziati russi, oceanografi e glaciologi. Sergey Pisarev dello Shirshov Institute di Mosca ci fa osservare che fra i 200 e gli 800 metri la temperatura dell'oceano è quasi raddoppiata, passando dagli 0.7 gradi del 1937 agli 1.2 di oggi. Nel 2007 la calotta polare si è ridotta passando dai 16 milioni di chilometri quadrati del mese di marzo ai 4.5 di fine luglio, raggiungendo così il minimo storico. Oltre a scienziati e ricercatori, a Barneo fanno tappa anche turisti, avventurieri ed esploratori, alcuni per rimanere due giorni al caldo delle tende e respirare l'emozione del polo, altri più decisi ad andare oltre. Sono circa otto o nove i giorni di cammino, sugli sci di fondo, per raggiungere il 90esimo parallelo. Ogni giorno si marcia per 6/7 ore in autosufficienza alimentare trascinandosi una slitta di 45 chili. Poi ci si ferma, si piazza la tenda, il fornellino e si scava la neve da sciogliere per poter finalmente bere. Si va a letto con tre paia di calzini, due pantaloni, quattro maglie, guanti e cappello infilandosi, testa compresa, in un sacco a pelo collaudato a -40 . Per 24 ore al giorno il sole splende mantenendosi a 30 sopra dall'orizzonte: non c'è alba né tramonto, tutto è bianco e silenzioso con una temperatura che oscilla dai -25 ai -40 . Raggiungere il Polo Nord oggi più che un'impresa è una soddisfazione. Sai che fra qualche decina d'anni sarà impossibile ad altri umani. Perché il Polo, se non si inverte la tendenza, sarà inghiottito per sempre nelle 'tiepide' acque dell'Artico.
(07 settembre 2009) da l'Espresso

lunedì 19 ottobre 2009

ART.21 della COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA


Metto all'attenzione questo bel video dello youtuber TheAB74

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie alIbuon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni."

domenica 11 ottobre 2009

“Terra Reloaded” la prima visione per il Veneto a Villafranca


Beppe Grillo ha viaggiato dalla California a New York, da Bruxelles a Berlino ad intervistare i più grandi pensatori di questo mondo secondo gli ambientalisti. In collaborazione con Greenpeace, Beppe ha realizzato un documentario: Terra Reloaded.
Stiglitz, Rifkin, Wackernagel, Brown, Sachs, Pollan ci spiegano come è realmente la situazione ambientale del nostro pianeta e a cosa sta andando incontro l’umanità da oggi al 2050 (parliamo della nostra generazione!), ma soprattutto in quale direzione dobbiamo puntare tutti i nostri sforzi, sia come cittadini sia come governi.
Il Gruppo degli Amici di Beppe Grillo di Villafranca ha il piacere di presentare in anteprima Veneta questo spettacolare documentario il 15 Ottobre 2009 presso l’aula magna Istituto Anti di Villafranca via Magenta n° 7 alle ore 20:30.

sabato 3 ottobre 2009

Per la libertà di informazione in rete

 

"Siti internet aventi natura editoriale" con queste parole generiche il disegno di legge, griffato Pecorella e Costa (PDL), fa si che a tutti i siti internet, blog inclusi, vengano applicate le misure contenute nella legge sulla stampa. Stando a ciò i gestori di siti internet dovranno:


  1. procedere alla nomina di un direttore responsabile (giornalista)
  2. provvedere alla registrazione della propria "testata" nel registro sulla stampa presso il tribunale del luogo ove "è edito" il sito internet
  3. aver cura di comunicare tempestivamente (entro 15 giorni) ogni mutamento delle informazioni obbligatorie pubblicate e/o richieste in sede di registrazione , incorrere nella "sanzione" della decadenza della registrazione qualora non si pubblichi il sito entro sei mesi dalla registrazione medesima o non lo si aggiorni per un anno
  4. soggiacere alle norme in tema di obbligo di rettifica (ripresi dal DDL Alfano, quello del Lodo )
Oltre a questo stavolta viene aggiunta anche la responsabilità aggravata per la diffusione di contenuti illeciti .

giovedì 24 settembre 2009

Marcello Dell'Utri non verrà alla Fiera del riso di Isola Della Scala


Finalmente! Una volta ogni tanto si ha qualche soddisfazione!
Grazie Maciello!

Riporto qui sotto pari pari le parole del gruppo Facebook " NO a Marcello Dell'Utri a Isola della Scala" che ora si denomina "ANNULLATO l' incontro con Marcello Dell'Utri a Isola della Scala"

ABBIAMO VINTO!!!

L'INCONTRO SUI DIARI INEDITI DI MUSSOLINI CON IL SENATORE MARCELLO DELL'UTRI PROGRAMMATO PER IL 29/09/2009 NON SI TERRA'
GRAZIE E BUONA FIERA DEL RISO A TUTTI!!!!!

Dal sito Fiera del Riso:
L'incontro sui Diari inediti di Mussolini con il Senatore Marcello dell'Utri programmato per il 29 settembre alla Fiera del Riso di Isola Scala non si terrà. Le motivazioni le ha date Massimo Gazzani, presidente dell'Ente Fiera di Isola della Scala che organizza la Fiera del Riso.

"E' stato travisato lo spirito dell'iniziativa che voleva essere culturale e non politica. Infatti Dell'Utri non è stato invitato come Senatore ma come appassionato ed esperto di libri antichi e possessore di questi diari che potevano alimentare un interessante dibattito. Abbiamo deciso di non tenere l'incontro perché la Fiera è popolare e tale deve rimanere, vicina alle famiglie e agli appassionati del nostro riso e della nostra manifestazione. Sulle vicende giudiziarie dell'invitato ritengo sia sciocco che si esprima un ente fiera quando vi sono sedi assai più autorevoli e opportune di quella rappresentata da una fiera popolare".
Oggi pomeriggio Gazzani si è incontrato con Giovanni Miozzi, sindaco del Comune di Isola della Scala che è socio unico dell'Ente Fiera.
"L'Ente Fiera ha deciso, come sempre, in autonomia - ha affermato Miozzi - e i dati della Fiera stanno dando e hanno dato sempre ragione a questo Cda e a Gazzani. Dunque rispetto la scelta fatta oggi sull'incontro del 29 settembre".


Grazie per la cortese attenzione
Ente Fiera di Isola della Scala
Via Vittorio Veneto 4
37063 Isola della Scala (Vr)
fax. 045 7302596 tel 045 7300089

martedì 22 settembre 2009

Martedi 29 settembre alla Fiera del Riso di Isola della Scala c'è Marcello Dell’Utri


Da non crederci! In una fiera così piacevole e famosa dove si mangia del buon riso, ma dove, però, vengon ospitate non altrettante buone persone. Di chi stiamo parlando? Di chi?
Lo avete già capito? Basta leggere il titolo! Colui è Marcello Dell'Utri invitato alla Fiera del Riso a leggere i “Diari di Mussolini” presso il Palarisitaly di Isola della Scala (Verona) martedì 29 settembre, con inizio alle ore 21
Per chi non sapesse chi è questo esponente del Popolo delle Falsità Vi trascrivo due righe tratte da Wikipedia:
"E'un politico italiano, attualmente senatore della Repubblica per il Popolo della Libertà. Stretto collaboratore di Silvio Berlusconi sin dagli anni settanta e suo socio in Publitalia '80, nel 1993 fondò con lui il movimento politico Forza Italia. Ha subito una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione di tipo mafioso e in Cassazione per frode fiscale."

Ci si prepari dunque a dar giusta accoglienza a tal persona, ecco le iniziative,alle quali puoi aderire anche tu, che ho ritrovato nel numeroso gruppo Facebook No a Marcello Dell'Utri a Isola della Scala

1. SCRIVI UNA E-MAIL, lettera o fax di protesta al Presidente della Provincia nonché Sindaco di Isola della Scala Giovanni Miozzi ( presidente@provincia.vr.it Fax: 045 9288731 Telefono: 045 9288610) ; e per conoscenza al quotidiano l'Arena ( redazioneweb@larena.it ) e alla redazione di VRonline.it (lp@vronline.it ) per tenere il conto.

2. ORGANIZZIAMO UN DEGNO COMITATO DI RICEVIMENTO per questa serata con cartelli oppure a sandwich con su scritte le condanne di tale personaggio! Per informazioni e per partecipare contatta nadia.depaoli@tiscali.it o lp@vronline.it

FAC SIMILE DELLA LETTERA DA INVIARE: www.vronline.it/news/art.asp?IDart=1043

lunedì 14 settembre 2009

LO'DO' Alfano' Parfum 3 Il profumo di Papi



Ad ottobre la consulta deciderà se il Lodo Alfano sarà incostituzionale o meno.
Se questa lo boccierà,non fatevi illusioni, il signore e lor signori le proveranno tutte per non recarsi nei tribunali.
Al di là di ciò, il governo ne uscirebbe fortemente ancor più provato moralmente, è l'ennesima prova evidente che qualcuno non vuol "andar sotto i ferri" è l'ennesima prova che qualcuno o più han coscienza "sporca".
Se il Lodo passerà e non è da escluderlo, tenendo presente anche la notizia di due giudici membri della consulta visti ad una cenetta organizzata dal premier, la maggioranza e il suo governo si ritroveranno, con pur tutti i "casini" combinati dal Papi fino ad oggi, una "protezione" unica ed impenetrabile grazie alla quale potranno portare avanti con maggior serenità, diciamola così, la loro al quanto discussa legislatura.

Signori! Allora veloci dinamici e svelti ritorna il DO Alfanò Parfum e questa volta con la voce introduttiva di una madrina d'eccezione Wanna Marchi!
Dalle migliori erbe dei prati lombardi, dai petali dei più prestigiosi fiori dei palazzi romani,dai sali dei più profondi fondali marini sardi, nasce un'essenza unica che trova asilo nell'anima del Do Alfanò Parfum.
Sensazioni di immenso, di mistero e di libertà sono quelle che proverai ogni qualvolta che ti cospargerai il profumo.
Il Do Alfano è un prodotto di qualità e non contiene alcuna sostanza riferibile all'art. 3 della costituzione che cita:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."



sabato 12 settembre 2009

Manifestazione "Agenda rossa" - Roma - 26 settembre 2009

Pubblico qui il contenuto della mail inviata da Salvatore Borsellino in merito alla manifestazione "Agenda Rossa" che si svolgerà a Roma il 26 settembre p.v., per altre informazioni vi invito a visitate il sito 19 luglio 1992 ed il gruppo facebook PER UNA NUOVA RESISTENZA.

"La manifestazione del 26 settembre a Roma è la continuazione ideale di quella che abbiamo fatto il 20 luglio davanti al palazzo di Giustizia di Palermo in sostegno di quei magistrati che, a rischio della propria vita, stanno combattendo per arrivare alla Verità sulle stragi del '92 e del '93.
Non dobbiamo dare tregua agli assassini ed ai loro complici. Dovremo esserci tutti, quelli che abbiamo scalato sotto il sole le rampe che portano al Castello Utveggio portando un pezzo di Paolo dentro il nostro cuore, tutti quelli che eravamo in Via D'Amelio quando all'ora della strage per un interminabile minuto si sono sentiti solo i battiti dei nostri cuori, tutti quelli che abbiamo percorso le vie di Palermo che ci portavano alla Magione levando in alto le nostre agende rosse e tutti quelli che abbiamo gridato la nostra rabbia e la nostra voglia di Verità davanti al palazzo di Giustizia. E ci saranno tanti altri ancora, tutti quelli che in tante piazze d'Italia hanno urlato insieme a noi la nostra sete di Verità e di Giustizia, e avremo ancora in mano la nostra agenda rossa, un'agenda rossa che ora fa paura a tutti. Mobilitiamoci tutti, ognuno di noi si impegni a far venire quante altre persone può, in una catena che non deve avere fine. Adesso hanno paura e si stanno muovendo, cominciano a muovere le loro pedine, Rutelli, Violante, il PG Barcellona, noi dobbiamo agire più rapidamente di loro, impedire che fermino Sergio Lari, Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, non lasciamoli soli, impediamo che chiudano la bocca a Massimo Ciancimino, che si muova il CSM, facciamogli capire che dovranno passare sui nostri corpi, che dopo 17 anni non ci lasceremo strappare ancora una volta la verità. Il nostro grido di RRRESISTENZAAAAA deve essere un urlo nelle loro orecchie, un urlo gridato da vicino, sotto le finestre di quei palazzi in cui sono in tanti a sapere ed ad avere occultato la verità. Il 19 luglio in via d'Amelio abbiamo fatto scoccare la scintilla, ora è necessario l'incendio."

domenica 6 settembre 2009

Una cascata di cemento di Paolo Biondani

La questione cementificazione in Italia è un problema ben più grave di quel che si possa immaginare; il rispetto dell'ambiente non c'è mai stato e non c'è poi tanto da meravigliarsene in un paese dove la parola rispetto è stata dimenticata da anni ed anni. Vi lascio a questo articolo dell'Espresso del 30 luglio 2009 di Paolo Biondani.

Il governo Berlusconi ha promesso di battere la crisi rilanciando il business del mattone. In realtà dietro ai piani dell'esecutivo, a cominciare da quello sulla casa, non c'è altro che un nuovo sacco edilizio. Regione per regione ecco la mappa della nuova speculazione.


Più cemento per tutti. Con il cosiddetto piano casa, e con altri interventi ispirati alla stessa ideologia della deregulation edilizia, il governo Berlusconi promette di battere la crisi rilanciando il business del mattone. Ma la ripresa resta dubbia. La crisi e il crescente indebitamento delle imprese e delle famiglie compromettono le capacità di investimento dei privati. A guadagnarci sicuramente saranno pochi grandi speculatori. Mentre per la maggioranza dei cittadini il nuovo boom dei cantieri rischia di produrre danni a lungo termine molto più gravi dei benefici apparenti e immediati. Un colpo di grazia per il già moribondo territorio italiano.
Un'ipoteca pesante sul futuro del turismo, dell'agricoltura di qualità e della nuova economia verde. A lanciare l'allarme,insieme a tutte le più importanti associazioni per la difesa dell'ambiente e del paesaggio, sono autorevoli studi tecnicoscientifici e perfino gli asettici rapporti dell'Istituto nazionale di statistica. A differenza dei politici, gli esperti concordano che gran parte delle regioni hanno già raggiunto un livello di «saturazione edilizia ». Una nuova ondata di cemento «in un Paese come l'Italia, in cui il territorio è da sempre molto sfruttato», avverte l'Istat, «non può essere considerata in nessun caso un fenomeno sostenibile». Ma il peggio è che il piano casa è come una scommessa al buio: l'Italia è l'unico Stato occidentale dove già ora l'edilizia è fuori controllo, perché mancano perfino le misurazioni di quanti boschi, prati e campi vengono ricoperti ogni giorno dalla crosta inquinante del cemento e dell'asfalto.
Assalto al territorio
Dagli anni Novanta i comuni italiani stanno autorizzando nuove costruzioni a ritmi vertiginosi: oltre 261 milioni di metri cubi ogni 12 mesi. Nel giro di tre lustri, dal 1991 al 2006, ai fabbricati già esistenti si sono aggiunti altri 3 miliardi e 139 milioni di metri cubi di capannoni industriali e lottizzazioni residenziali.
È come se ciascun italiano, neonati compresi, si fosse costruito 55 scatole di cemento di un metro per lato. Il record negativo è del Nordest, con oltre un miliardo di metri cubi, pari a una media di 98 scatoloni di cemento per ogni abitante. Il risultato, secondo l'Istat, è «impressionante ». Al Nord l'intera fascia pedemontana è diventata un'interminabile distesa di cemento e asfalto «quasi senza soluzioni di continuità»: città e paesi si sono fusi formando «una delle più vaste conurbazioni europee». Una megalopoli di fatto, cresciuta senza regole e senza alcuna pianificazione, che dalla Lombardia e dal Veneto arriva fino alla Romagna. Al Centro «stanno ormai saldandosi Roma e Napoli». E nel Mezzogiorno «l'urbanizzazione sta occupando gran parte delle aree costiere». L'escalation edilizia, come certifica sempre l'Istat, non ha alcuna giustificazione demografica. Tra il 1991 e i 2001, date degli ultimi censimenti, la popolazione italiana è lievitata solo del 4 per mille, immigrati compresi, mentre «le località edificate sono cresciute del 15 per cento».

Nonostante questo, dal 2001 al 2008 il consumo di territorio è aumentato ancora: in media del 7,8 per cento, con punte tra il 12 e il 15 in Basilicata, Puglia e Marche e un record del 17,8 in Molise. Fino agli anni '80 la Liguria era la regione più cementificata. Negli ultimi sette anni le capitali del mattone, come quantità assolute, sono diventate Lazio, Puglia e Veneto. Solo quest'ultima regione ha perso altri 100 chilometri quadrati di campagne. A colpi di condoni Le statistiche dell'Istatsegnalano un rapporto diretto tra i nuovi fabbricati e le sanatorie dei vecchi abusi, varate sia dal primo che dal secondo governo Berlusconi. Nonostante i proclami di regolarizzazione che accompagnavano ogni condono, l'edilizia selvaggia ha continuato ad arricchire i furbi: nel 2008 l'Agenzia per il territorio ha scoperto, solo grazie alle foto aeree, oltre un milione e mezzo di immobili totalmente sconosciuti al catasto, cioè non registrati neppure come abusivi. Uno scandalo concentrato al Sud. Al Nord invece la legge Tremonti del '94, che detassava gli utili per farli reinvestire in nuovi macchinari aziendali, in realtà ha fatto esplodere la costruzione e l'ampliamento dei capannoni industriali e commerciali: oltre 156 milioni milioni di metri cubi all'anno.

Dietro la cementificazione del territorio c'è anche un'altra ingiustizia fiscale. Damiano Di Simine, responsabile di Legambiente in Lombardia, spiega che «l'assurdità del caso italiano è che i comuni sono costretti a finanziarsi svendendo il territorio »: «Gli oneri di urbanizzazione, da contributi necessari a dotare le nuove costruzioni di verde e servizi, si sono trasformati in entrate tributarie, per cui le giunte più ricche e magari più votate sono quelle che favoriscono le speculazioni». Nei paesi europei più avanzati succede il contrario: apposite "tasse di scopo" puniscono chi consuma territorio. Mentre in Italia, come segnala l'Istat, la pressione edilizia è tanto forte da scaricare i cittadini perfino «in aree inidonee per il rischio sismico o idrogeologico ». E tra migliaia di enti inutili, non esiste neppure un ufficio pubblico che misuri l'avanzata del cemento. La distruzione del verde L'unico studio di livello scientifico è stato pubblicato all'inizio di luglio da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Milano, dell'Istituto nazionale di urbanistica e di Legambiente. L'Istat infatti può quantificare, scontando i ritardi delle burocrazie locali, solo i «permessi di costruire», cioè le licenze legali. Alle statistiche ufficiali, dunque, sfuggono tutti gli abusi edilizi, oltre alle chilometriche colate di asfalto, dalle strade ai parcheggi, che accompagnano e spesso precedono le nuove costruzioni.

Mettendo a confronto foto aree e mappe della stessa scala (GUARDA), disponibili solo in tre regioni e in poche altre province, i ricercatori di questo "Osservatorio nazionale sui consumi di suolo" hanno scoperto che in Lombardia, tra il 1999 e il 2005, sono spariti 26.728 ettari di terreni agricoli. È come se in sei anni fossero nate dal nulla cinque nuove città come Brescia. La media quotidiana è spaventosa: ogni giorno il cemento e l'asfalto cancellano più di 10 ettari di campagne in Lombardia e altri 8 in Emilia, dove tra il 1976 e il 2003 (ultimo aggiornamento geografico) è come se Bologna si fosse moltiplicata per 14. Lo studio smentisce anche il luogo comune che vede nel cemento l'effetto dello sviluppo produttivo. In Friuli, tra il 1980 e il 2000, è scomparso meno di un ettaro al giorno. Mentre il Piemonte ha perso più di 68 chilometri quadrati di campagne nel decennio 1991-2001, quando il suolo urbanizzato è aumentato dell'8,7 per cento, mentre la popolazione è scesa dell'1,4. Gli urbanisti del Politecnico ammoniscono che questo modello di sfruttamento (l'Istat lo chiama «consumismo del territorio») ha ricadute pesantissime sulla vita delle famiglie. «Il fenomeno delle seconde e terze case è legato anche alla fuga dalle città sempre più invivibili», riassume il professor Arturo Lanzani: «Ma la scarsissima qualità dei nuovi progetti finisce per spostare il traffico e lo smog verso nuovi spazi congestionati ». Paolo Pileri, il docente che dirige l'Osservatorio, fa notare che «in Germania, Olanda, Gran Bretagna, Svezia e Svizzera i governi cambiano le leggi urbanistiche per limitare fino ad azzerare i consumi di suolo. Mentre in Italia non abbiamo neppure dati attendibili». Anzi, il governo punta tutto su un nuovo boom edilizio.

Le pagelle al piano casa
Per il presidente di Italia Nostra, Giovanni Losavio, la riforma berlusconiana «è peggio di un condono, perché abolisce le regole anche per il futuro: permessi e controlli diventano inutili, ora basta la parola del progettista». «Bocciatura piena » anche da Legambiente, che ha fatto l'esame delle singole leggi (o progetti) regionali di attuazione: «promosse» solo Toscana, Puglia e provincia di Bolzano, che oltre a salvare parchi e centri storici, impongono rigorose migliorie ecologiche e risparmi energetici. A meritare i voti peggiori sono i piani casa delle regioni più cementificate: in Veneto la legge Galan concede aumenti di volume perfino ai capannoni più orribili, in Sicilia la giunta progetta «bonus edilizi fino al 90 per cento acquistabili dai vicini». E in Lombardia spunta il "lodo Cielle": un premio del 40 per cento per l'edilizia sociale, ma con «possibile vendita a operatori privati». «Rimandate con debiti» tutte le altre regioni, mentre in Val d'Aosta è pronto il «piano camere»: più cubatura anche per gli alberghi. Il bilancio nazionale è «un puzzle urbanistico con regole diverse in ogni regione». E se in generale le giunte di sinistra resistono al Far West edilizio, la Campania fa eccezione. Vezio De Lucia, urbanista di Italia Nostra, e Ornella Capezzuto, presidente del Wwf Campania, sono i primi firmatari di un appello che descrive il piano casa varato dalla giunta Bassolino come «un nuovo sacco edilizio»: «Il solo annuncio della liberalizzazione delle nuove residenze nelle aree dismesse, senza neppure il limite che le fabbriche interessate siano davvero già chiuse, ha fatto triplicare in pochi giorni il valore dei capannoni». Il consigliere regionale della sinistra Gerardo Rosania, che da sindaco di Eboli fece demolire 437 villette abusive, lancia una mobilitazione antimafia: «Ci si dimentica che qui siamo in Campania. Chi può fare incetta di industrie abbandonate pagando subito è solo la camorra».

Lupi in agguato
Il cosiddetto piano casa (o piano-capannoni?) è solo il più pubblicizzato tra i programmi edilizi del governo. Italia Nostra denuncia anche «gli effetti perversi dell'abolizione di tutti i vincoli ambientali e paesistici per le grandi opere. L'esperienza dimostra che l'urbanizzazione più caotica si sviluppa proprio sulle direttrici delle nuove infrastutture». Vezio De Lucia e Antonello Alici temono soprattutto il ritorno del disegno di legge, approvato nel 2005 solo dalla Camera, che porta il nome di Maurizio Lupi, ex assessore ciellino a Milano, oggi sottosegretario del premier: «Una controriforma urbanistica che vuole applicare a tutta Italia il rito ambrosiano dell'edilizia contrattata direttamente dai privati. Un modello che cancella le quantità minime di verde e servizi abrogando lo stesso principio del governo pubblico del territorio». Un professore del Politecnico, Andrea Arcidiacono, ha provato a calcolare chi ci ha guadagnato davvero a Milano: «I maggiori programmi integrati hanno prodotto 2,3 milioni di metri quadrati di nuove costruzioni. Il settore pubblico ha ottenuto benefici lordi per 360 milioni, per lo più verde senza manutenzione e parcheggi di servizio agli stessi fabbricati (55 ettari su 200): si tratta del 4 o 5 per cento dei presumibili ricavi dei privati ». Come dire che, ogni cento euro, al Comune ne vanno 5 di incassi teorici, ai re del mattone 95 di soldi veri. Il titolo dello studio è una domanda: «E i cittadini cosa ci guadagnano?».

giovedì 3 settembre 2009

Un settembre da Lo' DO Alfano' Parfum 3

Settembre sarà all'insegna di Lò DO Alfanò Parfum.
Il nuovo spot sarà diverso dai primi due.
Sarà tutto più dinamico ed in più avrà la voce di una persona molto conosciuta.
Stai in attesa.







mercoledì 2 settembre 2009

La Nebbia e La Neve è anche su Facebook

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Ebbene si! Dopo tanto rimandare ho deciso di inserirmi anche in Face Book con due modalità:
  1. Puoi richiedermi l'amicizia direttamente a LaNebbia E La Neve (vedi sopra)
  2. Puoi diventare fan della pagina facebook La Nebbia e La Neve (vedi sotto)
Io ti consiglio sia il punto uno che il due!


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martedì 1 settembre 2009

Papi Story, 10 domade a Silvio Berlusconi

Son tornato! Prima di tutto ho voglia di porre dieci domande :

1. Quando e come Berlusconi ha conosciuto il padre di Noemi Letizia, Elio?

2. Nel corso di questa amicizia, che il premier dice "lunga", quante volte si sono incontrati e dove e in quale occasioni?

3. Ogni amicizia ha una sua ragione, che matura soprattutto nel tempo e in questo caso - come ammette anche Berlusconi - il tempo non è mancato. Come il capo del governo descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto Letizia?

4. Naturalmente il presidente del Consiglio discute le candidature del suo partito con chi vuole e quando vuole. Ma è stato lo stesso Berlusconi a dire che non si è occupato direttamente della selezione dei candidati, perché farlo allora con Letizia, peraltro non iscritto né militante né dirigente del suo partito né cittadino particolarmente influente nella società meridionale?

5. Quando Berlusconi ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?

6. Quante volte Berlusconi ha avuto modo di incontrare Noemi e dove?

7. Berlusconi si occupa dell'istruzione, della vita e del futuro di Noemi. Sostiene finanziariamente la sua famiglia?

8. E' vero, come sostiene Noemi, che Berlusconi ha promesso o le ha lasciato credere di poter favorire la sua carriera nello spettacolo o, in alternativa, l'accesso alla scena politica e questo "uso strumentale del corpo femminile", per il premier, non "impoverisce la qualità democratica di un paese" come gli rimproverano personalità e istituzioni culturali vicine al suo partito?

9. Veronica Lario ha detto che il marito "frequenta minorenni". Al di là di Noemi, ci sono altre minorenni che il premier incontra o "alleva", per usare senza ironia un'espressione della ragazza di Napoli?

10. Veronica Lario ha detto: "Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E' stato tutto inutile". Geriatri (come il professor Gianfranco Salvioli, dell'Università di Modena) ritengono che i comportamenti ossessivi nei confronti del sesso, censurati da Veronica Lario, potrebbero essere l'esito di "una degenerazione psicopatologica di tratti narcisistici della personalità". Quali sono le condizioni di salute del presidente del Consiglio?

sabato 22 agosto 2009

Buon Compleanno LA NEBBIA E LA NEVE



Rompo questo silenzio di Agosto solo per te o mia Nebbia e Neve
Tanti auguri!
Un anno fa incomiciammo questa avventura bella ma anche dura.
Ti ricordi una delle prime cose che ti dissi "Il web 2.0 sta cambiando il sistema comunicativo in internet e non solo...."
Cara Nebbia e Neve hai solo un anno ma un gran valore dentro te e sai qual'è la LIBERTA',quella vera.
The Fog and The Snow is one year old.

mercoledì 29 luglio 2009

Papi Story , "Le ragazze di Villa Certosa"



Lo so continuo a parlar di Papi ma questo post lo avevo preparato ancor prima della pubblicazione delle intercettazioni ed allora per onor di cronaca facciamo un po' il punto della Papi Story.
Per primo Vi invito alla visone del video sopra, in merito ad un servizio del telegiornale spagnolo del la Quatro (sottotitolato in italiano) intitolato "Le foto di Villa Certosa pubblicate sul Pais". La clip la potete ritrovare anche con le altre sulla nostra piattaforma Dailymotion.
Prima di lascirVi i link di alcuni degli innumerevoli articoli sulle avventure di Silvio, riporto alcune frasi tratte da un editoriale dell'Economist di giugno «Gli italiani sono stati tenuti per lo più tenuti all'oscuro riguardo allo scandalo barese, che è stato menzionato solo brevemente e in maniera obliqua sulle principali reti televisive»
«è un uomo risoluto: i paragoni con gli altri paesi non lo scalfiscono. Né influenzeranno i politici del suo partito che debbono a lui la loro posizione»

«I suoi recenti problemi susciteranno una risata tra gli ospiti del G8 il prossimo mese. Ma è improbabile che Berlusconi si dimetta o che venga costretto ad allontanarsi».

  • Estate da papi
  • Foto Ragazze a Villa Certosa
  • Berlusconi saluta Patrizia (video)
  • Il racconto di Barbara Montereale
  • Vai ad aspettarmi nel lettone grande
  • Minzolini TG1 si difende dalle accuse di censura pro-Berlusconi (video)
  • Marco Travaglio "Puttanopoli" (video)
  • Parla l'amica trans della daddario
  • The Times - One night in Berlusconi's harem
  • The Guardian - Why Silvio Berlusconi is scandal-proof in Italy
  • TheTimes - Berlusconi's Italy shows a strange type of feminism
  • Famiglia cristiana contro il premier "indifindibile ora parli la Chiesa"
  • Varie dall stampa estera
  • FT "Berlusconi scaricato dagli alleati" Economist "Al G8 rideranno di lui"
  • Berlusconi "Non cambio. Gli italiani mi vogliono così"
  • Avvenire: La Chiesa non ha taciuto davanti alle vicende del Premie

  • Fonti. La Repubblica,Corriere della Sera, L'espresso, You Tube,Il Sole 24 Ore.The Times The Guardian

    martedì 28 luglio 2009

    Papi Story, intercettazioni BerluscKamasutra


    "Tu devi fare sesso da sola"
    "Devi toccarti con una certa frequenza"
    "Sotto abbiamo scoperto 30 tombe fenicie... del 300 a.c."

    Le intercettazioni sono pubblicate dall'Espresso.

    mercoledì 22 luglio 2009

    Papi Story. Altre intercettazioni: Patrizia D'Addario, Silvio Berlusconi la Finlandia


    Il nano, scusate, lo psiconano si vanta di esser l'unico al mondo a presiedere per la terza volta il G8, invece di stupirsi di tale anomalia, ello, da buon Napoleone, ne va fiero dandosi (basso com'è) dell'insuperabile.

    "L'Italia detiene il 52% delle opere catalogate" "In Finlandia mi hanno fatto vedere una chiesa di legno cadente". E' vero, come dice sua Maestà, l'Italia è ricca di capolavori artistici, ma questo lo sappiamo da un bel po', la prossima volta le consiglio però di dire alle sue puttane che nei paesi scandinavi l'etica, la trasparenza, la moralità sono tutta altra storia rispetto a noi, guardi qui dove si collocano Finlandia, Svezia e Danimarca rispetto alla sua Italia piena d'arte. Inoltre questi stati, in moltissimi settori, ce li ritroviamo "avanti anni luce" ; magari dica pure alle sue signore, che "dove le chiese sono cadenti" si ritroverebbe ,lei, impossibilitato ad ottenere qualsiasi tipo di poltrona (anche troni) all'interno delle istituzioni.

    Le intercettazioni sono pubblicate dall'Espresso.