domenica 29 maggio 2011

"Sorella ACQUA" a Cavaion Veronese

" Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua la quale è molto utile, umile preziosa e casta "  

SORELLA ACQUA
Mercoledì 08 giugno 2011 ore 20.45 
presso il centro giovanile di Cavaion Veronese-Piazza della Chiesaverrà dedicata una serata all'acqua, bene prezioso, elemento di Vita, dalla Bibbia al prossimo referendum, passando per San Francesco. Intervengono: Don Maurizio Guarise parroco di Cavaion, Eugenia Sturiale avvocato, intermezzi musicali del duo acustico IN 2 THE WILDS

domenica 22 maggio 2011

Il multiculturalismo...

POROCAN di Eugenio Benetazzo


Il Sig. Francesco è un pensionato di Vicenza che ha visto crollare del 30% il valore dell’appartamento residenziale che aveva acquistato con la liquidazione mettendolo tosto in affitto al fine di integrare la sua modesta pensione. Investire la liquidazione in obbligazioni o in titoli di stato ? Dopo Argentina e Parmalat, meglio un decoroso appartamento residenziale in Viale S. Lazzaro in prossimità del centro storico della città del Palladio, almeno affitto e controvalore dell’investimento sono sicuri e garantiti. I suoi sogni di serenità finanziaria sono ben presto svaniti dopo la trasformazione che ha subito il quartiere in pochi anni diventando un ghetto multietnico di nigeriani, marocchini, rumeni e cinesi, senza dimenticare una serie di servizi accessori (prima inesistenti) che arricchiscono notevolmente l’appeal del quartiere: prostituzione e spaccio di droga lungo ed in largo le strade e gli appartamenti.
Risultato ? Gli italiani hanno iniziato a svendere uno con l’altro le abitazioni con una gara al ribasso degna di un crollo di borsa. Adesso il Sig. Francesco si trova con un immobile deprezzato e non ci pensa proprio ad affittare ad extracomunitari (viste oltretutte le problematiche di riscossione in caso di inquilini morosi nel pagamento dei canoni). Destino beffardo ! Proprio lui che per decenni ha votato prima la sinistra e dopo il centro sinistra, appoggiando con etica cristiana i processi di integrazione a favore di etnie extracomunitarie. Porocan (in dialetto veneto significa poveretto) ! Pensare che ora è il primo nella fila a denigrare quelle scellerate e libertine politiche immigratorie senza alcun vincolo meritocratico.

In questi giorni i media nazionali continuano a concentrasi sugli sbarchi dei clandestini (e non migranti, non capisco perché in pochi giorni è stata cambiata anche la loro definizione) e su cosa deve o dovrebbe fare l’Unione Europea per aiutarci a risolvere questa situazione di emergenza. Nessuno tuttavia si è mai soffermato a raccontarci i fenomenali benefici economici che abbiamo ottenuto dall’immigrazione extracomunitaria. Sicuramente qualcuno che legge mi darà ora del razzista o del leghista, non me ne preoccupo il suo lamento rappresenta una voce statisticamente poco rilevante, infatti dagli ultimi sondaggi ormai oltre l’80% degli italiani è unanime nel pensiero: basta con gli extracomunitari !

Ce ne accorgiamo tutti a distanza di tempo: ci avevano promesso che sarebbero entrati tecnici specializzati, architetti, docenti, ricercatori e professionisti qualificati, invece ci troviamo con manovali generici, camerieri che parlano a mala pena l’italiano, badanti, prostitute e spacciatori. Persino il primo ministro inglese, David Cameron (forse il migliore primo ministro del pianeta al momento) ha sentenziato di recente la fine ed il fallimento del multiculturalismo. Questo non è razzismo, ma semplicemente buon senso, quello che avremmo dovuto avere tempo addietro clonando le politiche di immigrazione più severe al mondo come quella svizzera ed australiana.

Gli extracomunitari sono responsabili di rimesse verso l’estero dal nostro paese per miliardi e miliardi di euro (stima ufficiale tra i sei e sette miliardi ogni anno), hanno provocato ed indotto un abbassamento dei livelli medi salariali delle maestranze operaie italiane, hanno prodotto fenomeni di microcriminalità ove prima non vi era, hanno causato la decadenza e rallentamento dei programmi scolastici nelle scuole dell’obbligo (a causa della presenza di bambini e ragazzi che non sanno parlare e scrivere perfettamente la lingua italiana), hanno portato alla ghettizzazione dei quartieri residenziali: ovunque nel mondo ci si rende conto di questo, persino nei paesi scandinavi (con la Svezia in pole position) in cui la popolazione si è sempre dimostrata molto disponibile al diverso.

Tuttavia fin tanto che avremo ancora una minoranza della popolazione costituita da finti perbenisti (o dai loro figli che girano in Porsche, con vestiti firmati tipo Prada e Jeckerson) che rinnegano scioccamente quanto sopra, i prossimi “porocan” saranno tutti gli altri italiani, i quali a distanza di una dozzina d'anni si chiederanno di come sia stato possibile lasciar degradare il paese verso il basso senza opporre alcuna sensata resistenza. A quel punto aspettatevi anche un peggioramento del quadro macroeconomico per l’intero paese, ricordo ancora per chi non lo sapesse che la causa del collasso dei mutui subprime in USA è stata una scellerata politica di immigrazione affiancata da una fuorviante politica di assistenza finanziaria con sussidi di stato alle classe sociali più deboli (fatalità proprio quelle immigrate). Chi è causa del suo male, pianga se stesso.


Post del  12-04-2011 tratto dal blog di Eugenio Benetazzo

domenica 8 maggio 2011

Il sole a Cavaion

IL SOLE di Adriana Bozzetto
Articolo del periodico  "La Voce del Paese"  edizione Aprile 2011

Il sole in lingua tedesca è di genere femminile: die Sonne, perché in Paesi nei quali la sua presenza non è così frequente come da noi, viene considerato generatore di vita, quindi madre. Sarà per questo che, oltralpe, il suo calore viene apprezzato, quindi catturato e trasformato in energia: sui tetti delle case, si vedono più pannelli fotovoltaici in Baviera che dalle nostre parti.
Però, c’è sempre un però, l’eccezione che conferma la regola: basta andare ad Affi. La rotatoria che immette al casello autostradale dell’autostrada del Brennero si è trasformata in un bacino fotovoltaico.
I parcheggi antistanti l’area commerciale saranno tutti coperti, ma non per offrire alle vetture ombra ristoratrice nelle ore più calde di torride giornate estive, o per riparare dalla pioggia gli automobilisti mentre scendono o salgono dai loro mezzi di locomozione: no, bensì per alloggiare pannelli fotovoltaici. Un esempio tangibile del famoso detto, prendere due piccioni con una fava: da una parte produrre energia elettrica pulita contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente e dall’altra offrire un parcheggio confortevole.
Non ci si può che complimentare con l’Amministrazione del Comune nostro vicino. Non solo agli abitanti di Affi ma a chiunque è evidente la costanza nell’impegno per la cura e l’abbellimento del paese. Si ha l’impressione che gli Amministratori vivano il paese e ne facciano motivo di vanto gestirlo con la responsabilità e la lungimiranza del buon pater familias.
E, da noi, come va?
Anche la nostra Amministrazione dimostra grande sensibilità nei confronti dell’energia fotovoltaica. L’istallazione di pannelli sul tetto di quello che eufemisticamente viene chiamato Palazzetto dello Sport ha preceduto di gran lunga quelle attuali di Affi.
Peccato che ne sia stata rubata più o meno la metà. Il furto risale a più di anno fa e la testimonianza dello stesso è ancora presente, come può constatare chiunque abbia la voglia di osservare.
C’è da sospettare che l’impianto, così ridotto, non funzioni più. C’è inoltre da chiedersi quanto tempo si dovrà ancora attendere perché vengano sostituiti i pannelli rubati. Forse mai: si può supporre che non siano stati coperti da assicurazione e che, dovendoli pagare ed essendo le casse comunali vuote, l’Amministrazione possa farsi promotrice della recita di novene al fine di far pentire i ladri che, così, li potrebbero restituire al legittimo proprietario. Naturalmente quello del fotovoltaico non è l’unico fattore che fa apprezzare l’efficienza della nostra Amministrazione e che ci fa percepire quanto la stessa viva ed ami il paese: basta osservare l’illuminazione pubblica, le strade, i marciapiedi, le caditoie per il deflusso dell’acqua piovana...
Verso mezzogiorno, tornando da Affi con tutti questi pensieri che mi frullavano per la testa, che ti vedo? La macchina del Primo Cittadino parcheggiata davanti ad una agenzia immobiliare: che sia andato a mettere in vendita l’appezzamento di terreno agricolo acquistato (da lui con i nostri soldi) a fine del precedente mandato e che a sua detta è stato un grande affare?
Concittadini non scoraggiamoci: con la vendita dei lotti ex Rizzardi (pagati solo 4,0 Milioni di Euro, una occasione da non perdere) ci faremo un sacco di soldi: ridurremo sensibilmente il nostro debito pubblico (il secondo del Triveneto, fonte Il Sole 24 Ore del 01 Dicembre 2010), i pannelli fotovoltaici non si conteranno più, i marciapiedi e le strade verranno rinnovati, la piazza della Chiesa finalmente sistemata, l’illuminazione pubblica sarà completata e magari i cavi dell’energia elettrica interrati, mi riferisco a quelli del centro storico.

Buona Pasqua a tutti
Adriana Bozzetto