sabato 25 aprile 2009

Scontro all'Era glaciale Bignardi-Brunetta


La Bignardi bastona il "simpatico" Brunetta, finalmente qualcuno ogni tanto non si fa intimorire...

Brava Bignardi! Guarda il video!

venerdì 24 aprile 2009

ByoBlu, You Tube la censura?


Da un po' di tempo le regole dei video caricati su you tube-google, si stanno pian piano modificando:

- durata dei video (non più di dieci minuti), non utilizzo o meglio utilizzo finché non si accorgono, di certe musiche e-o canzoni (sopra tutto dopo la rottura dell'accordo tra Google e Time Warner),potrei dilungarmi e fare un'analisi di come vuole svilupparsi YOU Tube (google) ma chiudo qui, rischio di andar fuori tema e dico solo che You Tube si sta consolidando e per non calpestar piedi (scomodi) sta mettendo dei paletti ai video prodotti dai propri iscritti.

Cosa è successo a Claudio Messora (Blog ByoBlu)?
Il buon Messora ha video registrato un propria intervista ad una Signora abruzzese amica del Giuliani, la quale ascoltando le sue previsioni in merito alla famosa scossa del 6 aprile 2009, ha passato (avvertendo anche altre famiglie) la nottata fuori casa ed è riuscita a rimanere illesa dal crollo della propria abitazione. Nell'intervista si parla anche della mancanza di informazione da parte della protezione civile.
Messora ha caricato su You Tube la clip ma questa purtroppo è stata cancellata con la seguente motivazione "questo video è stato rimosso a causa della violazione dei termini e condizioni d'uso".
Il video non violava termini e condizioni della piattaforma in quanto non conteneva contenuti volgari-offensivi ne musiche, canzoni o colonne sonore che violassero diritti d'autore.

Può darsi che vari utenti (magari di parere contrario (?)) abbiano segnalato il video come inappropriato e You Tube senza alcuna accurata verifica lo abbia cancellato oppure, forse, a qualche soggetto importante il video non è risultato piacevole.
Se la seconda ipotesi trovasse riscontro la posta in gioco diventa ben più grande, ora, blogger,iscritti You Tube, tramite l'appello di Messora stanno caricando come ho fatto anch'io nuovamente il video su You Tube, chi la vincerà allora, noi piccoli plebei tramite la moltiplicazione dei video e dei clip o qualche patrizio a cui non comodano certe scomode verità?

Per ulteriori informazioni vi rimando al blog ByoBlu del Messora

P.s. il video insieme agli altri lo ritrovate su LanebbiaelaneveTV

domenica 19 aprile 2009

Lò Do Alfanò Parfum

"Dal nome un po' francese
ma dalle caratteristiche
tutte italiane"



Finalmente, LA NEBBIA E LA NEVE, dopo innumerevoli ricerche ha trovato un proprio sponsor!
Il Lò Dò Alfanò Parfum!
Dalle migliori erbe dei prati lombardi, dai petali dei più prestigiosi fiori dei parchi di Roma,dai sali dei più profondi fondali marini, nasce un'essenza unica che trova asilo nell'anima del Lò Do Alfanò Parfum.
Sensazioni di immenso, di mistero e di libertà sono quelle che proverai ogni qualvolta che ti cospargerai il profumo.
Il Lò Do Alfano è un prodotto di qualità e non contiene alcuna sostanza riferibile all'art. 3 della costituzione che cita:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

"C'è una nuova fragranza nell'aria"


martedì 14 aprile 2009

Dove sta la vera vergogna?


Come da video sopra, il TG1 nell'edizione delle 13.30 del giorno 07/04/2009 si è vantato dei propri dati di ascolto registrati nella giornata del 06/04/2009 (data della prima forte scossa di terremoto in Abruzzo), tranne internet e forse qualche articoletto sulla stampa nessun altro ha reagito. Silenzio.
Nella puntata di Annozero del 09/04/2009, dedicata anch'essa al terremoto, vengono "messi sul piatto" vari temi come ad esempio "il problema cementificazione in Italia", la questione Giuliani, Impregilo, la non prontezza dei primi soccorsi, Bertolaso ecc .
E qui la reazione non si è fatta attendere e i politici della maggioranza e di conseguenza, parte dei media hanno iniziato a dar contro Santoro e Travaglio.
Il Travaglio e il Santoro possono essere simpatici o antipatici ma non hanno fatto altro che giornalismo e non mi sembra affatto che abbiano attaccato una parte politica ma bensì hanno evidenziato i mali del sistema italiano.
Perché certa politica la presa male? Forse perché alcune verità, specialmente durante gli avvenimenti di questo periodo, risultano ancor più scomode?

P.s. Mi scuso, ma il post durante un mia modifica mi si è cancellato tutto, lo ho rifatto mantenendo il senso di quello precedente.

P.s.2 Vi aggiorno sulla vicenda : il provvedimento dei vertici Rai su "Annozero"

venerdì 10 aprile 2009

Pasqua 2009 - Easter 2009

In occasione delle imminenti festività pasquali avevo preparato, la settimana scorsa, un video di auguri, ma visto quel che è successo e sta accadendo in questi giorni in Abruzzo ho deciso di non pubblicarlo.
Auguro Buona Pasqua a tutte le persone che in questo momento stanno soffrendo con l'auspicio che esse possano trovare quanto prima la serenità.
Buona Pasqua a tutti i visitatori del blog, Buona Pasqua a chi collabora per il blog in ordine di apparizione Daniela, Sabrina T., Alessandro, Adriana e Sabrina F., un particolare augurio a tutti i blogger amici e non, a tutti quelli che mi hanno contattato via e-mail e a tutti quelli che conosco. Vi abbraccio.
Buona Pasqua!

Happy Easter to all of the visitors from all the parts of the world.

domenica 5 aprile 2009

L'ennesima figuraccia, Berlusconi non saluta la Merkel

Durante questi appuntamenti internazionali Berlusconi doveva mettersi in mostra, in quanto la considerazione all'estero su di lui, ancor più oggi, non è questo gran che. Obama, provenendo da idee e storia che si ritrovano agli antipodi rispetto a quelle del leader del popolo delle falsità, non ha grandi simpatie nei confronti del nostro premiere, lo percepisco ad occhio. Vedendosi un po' snobbatino, al cavaliere non è rimasto altro che ricoprire il ruolo del pagliaccio dell'indispensabilità (a suo dire) , urla Mister Obama prendendosi un cazziatone da sua Maestà, si mette in mezzo tra capi i di stato di USA e Russia per farsi fotografare come se fosse in una gita scolastica e poi non saluta la Merkel in quanto, afferma lui ,"occupato al telefonino con il primo ministro turco". Ritorno, con un esempio, al concetto di indispensabilità che il Berlusconi vuol far trasmettere alla massa ignorante italiana, egli farà intendere che senza la sua famosa telefonata ad Erdogan, la nomina del danese Rasmussen alla segreteria generale della NATO non sarebbe facilmente riuscita, perciò l'Italia, sul piano internazionale grazie a lui ed alla sua figura di merda, è riuscita a far evitare un possibile "caso" diplomatico, questo starà affermando o affermerà e molti allocchi ci crederanno, peccato che l'opinione all'estero è un "pochino" diversa, vi lascio un breve video che ho fatto e che potete ritrovare assieme agli altri sul nostro canale La Nebbia e La Neve TV, in merito ad un servizio di EURONEWS (network all news europeo che trasmette in più lingue) di sabato 4 aprile.

giovedì 2 aprile 2009

Casa delle libertà, degli abusi e quattro parole a Galan...


Signori cemento cemento e cemento non sembra che esista altro per fronteggiare la crisi, il PIANO CASA, ora moderato, del Berlusconi ha preso forma; Galan presidente della regione Veneto aveva già fatto il suo bel progettino di legge in merito....... facendo felici molti cementificatori (amministratori) locali che me li vedo a far il trenino estasiati, contenti con gli occhi sbarrati come se vedessero un'apparizione della Madonna, Galano Galan, ma quanto invenduto c'è nella regione, non è che abbiamo fatto male i conti?
Cari Veneti lo sapete che la nostra regione non è più ricca ma è arricchita? Spero ve ne siate accorti? Penso non servi un economista per capirlo.
Stiamoci attenti. Sono altre le vie da intraprendere, questa non è la solita crisi passeggera ma è un cambiamento, son altre le sfide Galan (eco sostenibilità, sostenibilità, energie alternative,l'abbattimento, l'informatizzazione, il ritorno della produzione da noi altri ecc.) pensaci bene, fatti consigliare meglio perché quando la nuova economia ripartirà con le tue scelte rischieremo di diventare un fanalino di coda, te lo dice un povero veneto (di confine).
La questione come ben sapete non è solo veneta ma nazionale.
Vi lascio qui sotto, un articolo dell'Espresso (un po' datatino, lo so, ma va sempre bene) di Biondani Paolo e Vittorio Malagutti.

Casa delle libertà e degli abusi
di Paolo Biondani e Vittorio Malagutti
(13 marzo 2009)
Dal Garda a Messina, da Siena alla Murgia, il piano del governo rischia di dare il colpo di grazia al paesaggio. Legittimando l'edilizia selvaggia. Ecco gli scempi del futuro prossimo
Punta Perotti
Arriva l'onda. Un'onda anomala. Un'onda di cemento. La temono in Liguria, dove l'invasione di nuove costruzioni minaccia i pochi varchi lasciati liberi da decenni di speculazioni. Si prepara al peggio il lago di Garda, già deturpato dal boom di seconde e terze case. Guai in vista anche nella fascia agricola che ancora cinge la periferia sud-ovest di Milano, un'oasi di verde sotto assedio ormai da anni. Per non parlare delle regioni del Sud già deturpate da un abusivismo dilagante.

"Più case per tutti", annuncia Silvio Berlusconi. Ma il piano studiato dal governo per rilanciare l'edilizia rischia di dare il colpo di grazia ad alcuni dei paesaggi più sensibili del territorio nazionale, aree di straordinario valore ambientale e culturale finora almeno in parte risparmiate dall'aggressione dei costruttori. L'allentamento delle regole, la possibilità di aumentare la cubatura degli edifici fino al 20 per cento, di abbattere e ricostruire, magari altrove rispetto all'originale, le case realizzate prima del 1989, il tutto con procedure ridotte al minimo, viene descritta come una sciagura nazionale dalla grande maggioranza degli urbanisti, degli studiosi del territorio, degli ambientalisti. Un vero 'piano Attila' che secondo Antonello Alici, segretario generale di Italia Nostra, mette nero su bianco la definitiva estinzione "di quel poco di governo del territorio che finora aveva salvato alcune parti d'Italia". Nel mirino degli speculatori rischiano di entrare alcune delle aree a maggior valore ambientale e culturale del Paese. Nella lista spicca il parco dell'Appia antica a sud di Roma, da tempo segnato da abusi piccoli e grandi che ora potrebbero diventare legali. Alle porte di Milano è in pericolo il parco di Monza, polmone verde assediato dalle villette in stile brianzolo. A Torino invece la deregulation introdotta dal piano casa potrebbe addirittura stravolgere la struttura urbana del centro già compromessa da demolizioni e grandi opere. E al Sud va citato a titolo di esempio, ovviamente in negativo, la colata di cemento che ha stravolto l'area costiera dello stretto di Messina. Qui il piano casa, secondo le critiche di Italia Nostra, rischia di legalizzare perfino le costruzioni in aree ad alto rischio di frane e alluvioni.


Peggio ancora. Il nuovo provvedimento studiato dall'esecutivo con la collaborazione (interessata) di alcuni governatori regionali come Giancarlo Galan (Veneto) e Ugo Cappellacci (Sardegna) andrebbe ad aggravare la situazione ormai fuori controllo di alcune grandi aree urbane. Gaetano Benedetto, condirettore generale del Wwf, parla di "polverizzazione edilizia". E cioè una miriade di iniziative che finiscono per sottrarsi a una qualunque regia centrale. "Nella sola città di Roma giacciono almeno 700 mila pratiche edilizie inevase", segnala Benedetto. A cui vanno aggiunti i 60 milioni di metri cubi supplementari previsti dal piano regolatore varato dalla vecchia giunta di Walter Veltroni. Basterà l'effetto annuncio della legge berlusconiana per provocare un aumento delle richieste dei cittadini. E alla fine, prevede Benedetto, "sarà il caos, una situazione ingovernabile dove risulterà di fatto impossibile perseguire gli abusi".

Roma non è un'eccezione. Molte importanti amministrazioni comunali, non solo al Sud, faticano a gestire l'esistente. E adesso rischiano di essere travolte da una valanga di lavoro straordinario. Niente paura, fa sapere il governo, la burocrazia sarà ridotta al minimo. Nel nome della deregulation, il permesso di costruire verrà abolito e sostituito da una perizia giurata del progettista. In pratica, sarà lo stesso geometra pagato dal costruttore ad autocertificare la regolarità dell'intervento edilizio. In questo modo, sostiene Alici di Italia Nostra, "si legalizza un principio dagli effetti devastanti, peraltro già molto applicato in Italia. È il principio secondo cui prima si fanno i lavori e poi qualcuno controllerà se si poteva oppure no". E a questo punto, come insegna l'esperienza del passato, l'eventuale abuso potrà essere sanato con un provvedimento ad hoc. Le possibilità di manovra per gli speculatori allora diventano pressoché infinite.

Del resto, è lo stesso progetto casa berlusconiano a somigliare molto a un condono camuffato. Le irregolarità degli anni scorsi - alzare il tetto, aggiungere una stanza, chiudere un balcone - potranno essere sanate in base ai criteri introdotti dal nuovo provvedimento. Liberi tutti, allora. Magari rispettando i più moderni criteri di risparmio energetico e sicurezza. Perché chi abbatte una casa costruita prima del 1989 potrà rifarla più grande di prima (fino al 30 per cento) anche in un luogo diverso dall'originale, ma a patto che si adegui a determinati standard ecologici. Fin qui niente di straordinario o particolarmente innovativo. Anche il Wwf si dichiara favorevole ai provvedimenti che consentono aumenti delle volumetrie condizionandoli all'aumento dell'efficienza energetica delle abitazioni. Il fatto è, però, che l'indubbio vantaggio per l'ambiente rischia di essere annullato dal consumo supplementare di territorio. Se nei centri cittadini mancherà lo spazio per ristrutturare e ricostruire, gli immobiliaristi demoliranno i vecchi edifici per lottizzare nuove aree di periferia strappate a quel poco che resta di verde e agricoltura.

"La dimensione urbana conquisterà nuovi spazi e si aggraverà il problema del consumo di suolo libero, e quindi di paesaggio", dice Sergio Lironi, presidente onorario di Legambiente a Padova. Paesi come Germania e Inghilterra hanno da tempo affrontato la questione fissando limiti severissimi per impedire le nuove costruzioni su terreni agricoli. "In Italia invece cemento e asfalto stanno divorando territorio a una velocità sempre maggiore", denuncia Paolo Pileri, il professore del Politecnico di Milano che guida l'Osservatorio nazionale sui consumi di suolo, promosso dall'ateneo lombardo insieme a Legambiente e all'Istituto nazionale di urbanistica. E così, secondo gli unici dati disponibili, tra il 1999 e il 2004 le aree urbanizzate, cioè trasformate da cemento e infrastrutture, sono cresciute in Lombardia di 24.742 ettari: quasi 5 mila all'anno. È come se ogni 12 mesi nella Pianura padana si costruisse una nuova città delle dimensioni di Brescia là dove prima c'erano prati, terreni agricoli e boschi. In Liguria, già sottoposta a un enorme stress ambientale, dal 1990 fino a oggi è andato perduto oltre il 45 per cento del territorio libero. Anche in Veneto l'ultimo decennio è stato segnato da una velocissima espansione degli insediamenti residenziali e produttivi. Dal 2001 al 2007 sono state realizzate case d'abitazione per circa 40 milioni di metri cubi all'anno. Quanto basta per dare alloggio ad almeno 600 mila nuovi abitanti. Al ritmo di incremento demografico attuale (immigrati compresi) servirebbero 15 anni per utilizzare tutte queste abitazioni, come ha calcolato Tiziano Tempesta dell'Università di Padova. E nel frattempo continuano a mancare gli alloggi per chi ne ha più bisogno: giovani coppie, famiglie povere e immigrati.

In Veneto come altrove, il frenetico sviluppo edilizio degli ultimi anni ha privilegiato le iniziative speculative: villette, capannoni e centri commerciali. Poco o nulla, invece, per le fasce più deboli della popolazione. E adesso che la recessione minaccia i bilanci dei costruttori, Galan rilancia. La giunta veneta ha fatto addirittura da battistrada varando a tempo di record (martedì 10 marzo) un progetto di legge sulla casa che anticipa le novità governative. Da altre Regioni, invece, arrivano reazioni tiepide o negative. Il presidente della Liguria, Claudio Burlando, ricorda che "questo governo ha tagliato i fondi stanziati per l'edilizia residenziale pubblica". In Piemonte, Mercedes Bresso avverte che "il piano potrebbe provocare disastri sia nel patrimonio architettonico delle nostre città che nel paesaggio delle nostre campagne". Hanno preso le distanze anche Calabria, Umbria ed Emilia Romagna. Ce n'è abbastanza per prevedere che il piano casa finirà sotto il fuoco incrociato delle regioni. Quelle guidate dal centrosinistra, probabilmente. Ma non solo, visto che da Palermo anche il governatore Raffaele Lombardo ha accolto con freddezza le novità da Roma. Del resto in materia di governo del territorio e tutela ambientale, la Costituzione assegna alle Regioni una competenza concorrente con quella del governo centrale. Che deve limitarsi a fissare principi fondamentali. "Ma a questo punto non escludo ricorsi alla Corte Costituzionale per risolvere eventuali conflitti", dice Daniele Granara, avvocato che da anni difende le ragioni delle grandi associazioni ambientaliste. Giovanni Losavio, presidente nazionale di Italia Nostra, arriva a ipotizzare "una violazione di tre diverse norme costituzionali, compreso il principio fondamentale di tutela del paesaggio".

Ma più che dai ricorsi legali, i programmi berlusconiani potrebbero essere frenati dalla recessione. Nella sola Milano oggi si contano oltre 100 mila appartamenti sfitti. I prezzi degli immobili sono in caduta. Dopo gli anni del boom innescato dal credito facile, le aziende faticano a finanziare i nuovi investimenti. E le banche scottate dalla crisi pensano più che altro a ricapitalizzarsi stringendo le maglie di prestiti e mutui. Intanto nelle agenzie si accumulano offerte di immobili che restano invenduti. E il piano casa non sembra davvero in grado di contrastare neppure l'impennata della disoccupazione. Anzi, come ricorda anche il Wwf, il "settore edile è il più segnato dal lavoro nero".