mercoledì 23 giugno 2010

Affi, Brentino Belluno, Cavaion, Dolcè, Rivoli, Fumane, comuni retrocessi perché hanno l’'aria inquinata

Quante lacrime di coccodrillo...... ma chi ricopre ruoli di responsabilità ha cercato di adottare politiche tali da evitare ciò? Ma pensate sia finita qui? Lor signori, a me sembra,  "abbiano nel cassetto" nuove  tangenziali, centri commerciali  pure travestiti da ippodromi, autodromi, autostrade cittadine, inceneritori incementificati ed ancora il continuo ed insensato consumo del territorio....   

P.s. Grazie Gino per la segnalazione 
Articolo del'Arena del Verona del 21-22 giugno 2010


AMBIENTE. Brutta sorpresa dalle analisi dell’Arpav sulle polveri sottili: nel gruppo dei bocciati anche Fumane
Altri sei Comuni retrocessi perché hanno l’aria inquinata

Affi, Brentino Belluno, Cavaion Dolcè, Rivoli, Fumane: si studia un piano d’azione e la Provincia chiede aiuto ad autostrade e Fs
C'è una novità nel Veronese. E non è piacevole, perché anche zone la cui aria era considerata finora relativamente pulita, sono risultate altamente inquinate. In base ai rilevamenti dell’Arpav, sei Comuni veronesi sono stati retrocessi nella categoria più a rischio per qualità dell'aria, la cosiddetta «fascia A». Sono: Affi, Brentino Belluno, Cavaion, Dolcé, Fumane e Rivoli, che passano quindi dalla fascia meno inquinata, la «C», alla «A2». La legge impone di non superare il limite giornaliero di polveri sottili in atmosfera di 50 microgrammi per metro cubo e il superamento per oltre 35 volte in un anno di questo valore massimo pone automaticamente l'area sofferente in fascia A.
È una misura prevista dal Piano di risanamento! dell'aria della Regione, per indicare i Comuni in cui l'inquinamento è decisamente oltre i limiti di legge e dove vanno presi provvedimenti, anche drastici, per riportarlo entro i parametri stabiliti dal decreto del ministero dell'Ambiente del 60 del 2002. La Provincia ha dunque convocato un tavolo tecnico zonale (ttz) con tutti i Comuni del Veronese per studiare un piano d'azione urgente e univoco per contrastare insieme e in modo efficace il fenomeno.
È il vicepresidente e assessore all'ambiente, Fabio Venturi, a spiegare la strategia per non trovarsi in emergenza il prossimo inverno: «Partendo dalla legge regionale antismog, cioè dal piano di risanamento dell'aria, questa battaglia non va combattuta dai singoli Comuni, visto che tutti gli esperti e tutti i dati a disposizione concordano nel far ritenere la pianura veneta omogeneamente inquinata dal particolato. Per l'Arpav sono circa un centinaio i Comuni che nel Veneto superano i limiti di legge! per il pm10, inseriti perciò in fascia A. La Provincia s! i propone quindi nel ruolo di coordinatrice delle misure antismog che dovranno essere adottate in modo più diffuso, dunque più efficace».
Una delle azioni di cui l'assessore Venturi ha discusso in Loggia di Fra' Giocondo con i rappresentati dei 98 Comuni veronesi e il direttore di Arpav, Giancarlo Cunego, è la nuova zonizzazione per i sei paesi «retrocessi» nella categoria cui già appartengono Verona e i 18 Comuni della cintura urbana. Ora dovranno redigere un piano d'azione per la lotta all'inquinamento e non sarà più sufficiente il preesistente piano di mantenimento della qualità dell'aria. «Questi sei Comuni non saranno lasciati soli», garantisce l'assessore Fabio Venturi, che conclude: «Oggi abbiamo proposto alcune novità tecniche ed economiche che metteremo in campo assieme ad Arpav. Ci sarà infatti un piccolo sostegno da parte nostra alla redazione dei piani d'azione, mentre Arpav fornir&#22! 4; il supporto tecnico. Ma la novità più interessante riguarda le società autostradali, cui chiederò aiuti per interventi di mitigazione della pressione ambientale e una quota dei pedaggi da investire sul nostro ambiente. Sarà perciò importante avere un vertice amico in Serenissima. Il coinvolgimento nella lotta allo smog riguarda anche il fronte delle auto private, che andrebbero usate il meno possibile. Per questo chiederemo a Trenitalia e Atv di applicare tariffe ridotte per studenti e pendolari, per incentivare il trasporto pubblico».

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domenica 20 giugno 2010

My name is Aldo Brancher


Il processo che  vede come imputato Aldo Brancher per reato di appropriazione indebita (cioè "chiunque si  procura per sè o  altri un ingiusto profitto") emersa nel caso Bancopoli  del 2005, quando Fiorani allora amministratore della  Banca Popolare Italiana-Banca Popolare di Lodi tentò "la scalata" su Banca Antonveneta, non partirà  (data inizio processo prevista era il 26 giugno), in quanto ora li neoministro  si aggrapperà alla legge sul legittimo impedimento.
Brancher sarà infinitamente grato a Berlusconi per averlo salvato pure questa volta.

PROCEDIMENTI GIUDIZIARI DI ALDO BRANCHER da wikipedia
Detenuto per 3 mesi nel carcere di San Vittore, fu uno dei pochissimi inquisiti di Mani pulite a ricevere solidarietà dall'ambiente esterno: lo rivelò il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi raccontando che "quando il nostro collaboratore Brancher era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere in automobile: volevamo metterci in comunicazione con lui".


Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, è stato condannato con giudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano. Brancher non verrà condannato in Cassazione grazie alla prescrizione per il secondo reato e alla depenalizzazione del primo da parte del governo Berlusconi, del quale faceva parte.


Viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all’istituto creditizio: la Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni.

sabato 19 giugno 2010

Lazise, blitz dell’Arma sigilli su sei cantieri edili

Sul Lago di Garda non si fa in tempo a tirare il fiato che..........

L’operazione della Compagnia di Peschiera comandata dal capitano Marino preceduta da sopralluoghi con l’elicottero in altri Comuni, un sequestro a Valeggio

Terremoto politico nel Comune di Lazise dove i carabinieri della compagnia di Peschiera hanno sollevato il coperchio su un vasto sistema di irregolarità in campo edilizio e urbanistico che avrebbe goduto di connivenze nel Palazzo. In qualche caso si costruiva perfino in zone a rischio di frana.
Si è conclusa con il sequestro di sette cantieri edili e la denuncia all’autorità giudiziaria di 23 persone, tra i quali tre amministratori del Comune di Lazise (sui loro nomi gli investigatori mantengono il riserbo) e molti professionisti, la maxi operazione dell’Arma contro l’abusivismo e la mancata applicazione delle normative sul lavoro. L’operazione «cantieri sicuri sul Garda 2010» ha visto impegnati una trentina di militari della compagnia di Peschiera, in collaborazione con i nuclei operativi di Verona e Bolzano, l’ispettorato del Lavoro e il personale dello Spisal provinciale. I controlli hanno interessato 38 cantieri edili sulle rive del Garda nei Comuni di Lazise, Bardolino, Peschiera e Valeggio sul Mincio. Al termine delle verifiche sono stati sequestrati complessivamente sette cantieri edili, sei soltanto nel territorio comunale di Lazise e uno in quello di Valeggio, per un valore di oltre 8 milioni di euro. Tale cifra è calcolata per difetto poiché una volta ultimati i lavori il valore degli immobili sarebbe aumentato di molto. Inoltre sono state denunciate 23 persone, tra committenti, operai, direttori e progettisti dei lavori, esecutori e legali rappresentanti, tra i quali tre amministratori comunali titolari di altrettanti studi tecnici privati, tutti veronesi.
In gran parte i muratori - molti gli immigrati ma nessuno di loro è risultato clandestino - erano all’opera nella costruzione di villette e residence da affittare a turisti in villeggiatura sul Garda. A Lazise si sono riscontrati gli abusi più gravi alle norme urbanistiche, fra cui il fatto che si costruisse in zone ad alto rischio di smottamento. A Valeggio, invece, gli abusi e la mancata osservanza delle norme sulla sicurezza riguardano i lavori in alcune villette a schiera. Il blitz dell’Arma si è concluso con le perquisizioni e i sequestri firmati dal pm Valeria Ardito che ha coordinato le indagini.
Alcuni cantieri erano privi di qualsiasi permesso per costruire, in altri i militati dell’Arma hanno riscontrato la completa inosservanza delle norme di sicurezza del lavoro. Alcune costruzioni erano state avviate all’interno di aree indicate come non idonee ai fini edificatori, in quanto a rischio idrogeologico. Nei confronti delle persone denunciate sono state colpite da sanzioni amministrative per un totale di circa 250mila euro.
L’operazione è stata illustrata ieri dal capitano Mario Marino, comandante della Compagnia di Peschiera che parla di violazioni gravissime e numerose che riguardano soprattutto la legge sulla sicurezza. I controlli alla ricerca di inadempienze o irregolarità nei 38 cantieri edili della zona erano stati preceduti da una mappatura dall’alto con un elicottero messo a disposizione dal nucleo operativo dei carabinieri di Bolzano.
Lo scenario che gli uomini dell’Arma si sono trovati davanti è stato impressionante. In vari cantieri le norme sulla sicurezza erano praticamente inesistenti, quasi fossero leggi marziane. Alcune opere erano stati avviate in prossimità del centro, a poca distanza dal municipio. Evidentemente c’è chi ha chiuso non uno ma entrambi gli occhi. Per gli investigatori il fatto che si sia costruito in luoghi non idonei, inoltre, rappresenta un fatto inedito nel Veronese.

martedì 15 giugno 2010

Tribunale Ue, contributo Italia a decoder digitale terreste (dtt) e' aiuto di Stato

Respinto il ricorso di Mediaset, il Tribunale della Corte di Giustizia della Ue stabilisce che Il contributo italiano per l'acquisto dei decoder del digitale terrestre e' un aiuto di Stato.
Cavaliere! Mediaset come Alitalia non sia mai su!

"Il contributo italiano concesso per l'acquisto o la locazione di decoder digitali terrestri costituisce un aiuto di Stato e deve essere recuperato", si legge nella sentenza della Corte di giustizia della Ue. "La misura - spiega la Corte - non e' neutra dal punto di vista tecnologico e attribuisce alle emittenti digitali terrestri un vantaggio diretto a danno delle emittenti satellitari" MF Dow Jones - News Italia 

lunedì 7 giugno 2010

A Bardolino Internet è senza fili


Durante l'autunno 2007 scrissi un articolo  che fu pubblicato nel 2008 per il periodico cavaionese "Il Melograno" dal titolo "Internet senza fili municipale a Cavaion... perchè no?".  Da allora oltre al continuo ed ingiustificato consumo del territorio a Cavaion (e non solo) non c'è ancora nessuna rete di connessione wireless gratuita. Aspettiamo.... aspettiamo... aspettiamo...


BARDOLINO. La connessione è gratuita per i possessori di sim italiana
Ora in centro storico Internet è senza fili
Centro storico in rete. L’amministrazione comunale ha varato, prima sulla Riviera degli Olivi, il wireless senza limiti. Il servizio di connessione internet senza fili, completamente gratuito, è già in funzione e interessa l’area fronte lago che da piazza Principe Amedeo, all’altezza dell’Enoteca Bardolino, raggiunge la gelateria Miralago e si dipana fino a via Fosse comprendendo, oltre piazza Matteotti, il perimetro circoscritto tra via Manzoni e via Solferino.
«Si tratta di una prima area che nel corso degli anni sarà implementata fino a superare la strada Gardesana», ha sostenuto in sede di presentazione l’assessore al bilancio Marcello Lucchese.
Al suo fianco il sindaco Ivan De Beni in compagnia di Antonio Nadile e Alberto Cetti, entrambi della «Wireless Verona srl» soci! età che ha seguito il progetto di connessione per il Comune. L’accesso è immediato e di facile applicazione tramite qualsiasi computer o cellulare dotato di connessione wireless. Basterà infatti cliccare sulla rete senza fili contraddistinta dalla dicitura «Comune di Bardolino» e seguire le istruzioni che appariranno in video. Per effettuare la registrazione l’utente dovrà fornire il proprio numero di cellulare grazie al quale riceverà un sms, gratuito, con i codici per la navigazione. «Si potrà navigare senza limiti di tempo e per un mese», ha rimarcato Lucchese, «scaduto il mese si potrà riconnettere il pc o il telefonino ripetendo la stessa procedura della prima volta. L’accesso è gratuito per tutti i possessori di un telefonino con sim italiana mentre chi proviene dall’estero dovrà pagare un euro». «Il sistema è necessario», ha tenuto a sottolineare Antonio Nadi! le, «per rispettare le disposizioni del pacchetto sicurezza che riguardano le attività telematiche varate nel 2005 con la legge Pisanu».
«L’ operazione costa al Comune sui 5mila euro», ha concluso l’assessore al bilancio, «e il servizio verrà divulgato con dei depliant negli esercizi commerciali e nelle strutture alberghiere. Nella zona dove è attiva la connessione verranno posizionati dei cartelli per segnalare il servizio».
Due antenne di piccole dimensione sono state installate per il coprire il centro storico: sul tetto di palazzo Gelmetti e su quello dell’ex municipio di piazza Matteotti. S.J.
Articolo del quotidiano L'Arena di Verona del 29 Maggio 2010