Anni
fa. Via Roma in una giornata di pioggia: percorrendo il tratto fra le
elementari e l’innesto di via Cavalline era come essere al volante di un
motoscafo e non di una vettura.
Sembra
che una tale emozionante esperienza sia stata vissuta anche dai concittadini
che portavano a scuola i figli. Uno di loro, come si usa oggi grazie alle
opportunità offerte dai social-network, ha pensato di condividere con altri le
sue emozioni suggerendo altresì all’Amministrazione di riconsiderare le
priorità degli interventi di manutenzione paesana reputando la sistemazione
degli introi meno urgente rispetto a
quella della viabilità.
Da
Progetto Paese Cavaion Sega, attualmente al potere, il cittadino ha ricevuto la
seguente risposta
Per
amor di precisione, va ricordato che il progetto per la sistemazione degli introi era partito dalla precedente Amministrazione:
- Progetto definitivo di ripristino e recupero di viabilità storica (bello: viabilità storica!) Introl Soletti, Introl della Torre, Introl del Festi e via Garibaldi, spesa prevista (poi vedremo la realtà): 106.400,00 Euro, contributo richiesto, 100.000,00.[1]
Chi
conosce le vecchie vie che collegano
verticalmente i vari livelli del
paese ha ben presente la loro pavimentazione in sassi e che nei loro interstizi
originari, non quelli brutalmente cementati, l’acqua piovana viene trattenuta e
assorbita. Ora, c’è da sperare che il ripristino degli introi sia eseguito a regola d’arte e non si arrivi alla loro impermeabilizzazione
per renderne più confortevole il percorrerli.
In
ogni caso, nutro qualche dubbio che la loro sistemazione elimini
l’inconveniente segnalato.
Ma
(rullo di tamburi), udite udite! La vera soluzione al problema è stata elaborata:
spostare le elementari!
Spiego
meglio per chi è a digiuno di tecnica: spostando le scuole elementari la strada
si allarga e la pendenza sparisce.
Certo
bisogna pazientare un po’, però ce la faremo. Dopo tutto il problema esisteva
anche 20 anni fa, non lamentiamoci. Che cosa è tutta questa fretta!
Nel
frattempo, ci si può procurare un anfibio e, quando piove a dirotto, navigare
per le vie di Cavaion. Siamo o non siamo un popolo di navigatori?
In
considerazione della frequenza sempre maggiore di intense precipitazioni, a
causa dei preoccupanti mutamenti climatici, l’investimento si rivelerà
proficuo, addirittura remunerativo: potrebbe trasformarsi in uno strumento di
attrazione turistica!
20 anni fa, bei tempi: “ non
c’era una densità di cemento moltiplicata in centro storico, e tanto cemento
uguale poco drenaggio”, elementare, come le scuole, Watson!
Ma,
di che paese stiamo parlando?
La
cementificazione sfrenata ha investito soprattutto e quasi esclusivamente la
pianura di Cavaion: Le Pezze, il Borgo del Sole, la parte bassa di Via Pozzo
dell’Amore, cosa c’entra il centro storico
La questione è ben diversa: mancano le
caditoie (quelle che sono
confidenzialmente chiamate tombini,
ma non usate questo termine all’Ufficio Tecnico del Comune non vi capirebbero),
ovvero la canalizzazione del deflusso delle acque meteoriche con relative
caditoie.
Sparse
per il paese se ne vedono, non proprio oggetto di costante manutenzione. Molte
sono state occluse “perché sotto le
tubazioni sono rotte, ma il problema è vecchio di almeno 15 anni”. Questa la spiegazione datami dal responsabile
dell’Ufficio Tecnico almeno una decina
di anni fa, quando feci presente il problema dopo aver navigato su via Cesare
Battisti, come è recentemente successo al concittadino.
Non si risolverà quindi il problema
spostando le scuole ma provvedendo alla realizzazione di un efficace sistema di
gestione del deflusso delle acque meteoriche, assolutamente mancante in via Cesare
Battisti via Vittorio Veneto, Via Belvedere, tanto per fare qualche
esempio. Intervento sicuramente più necessario ed urgente di un terzo campo di
calcio, impietosamente vicinissimo ad un altro campo, quello Santo, per non
parlare delle spese sostenute per faraoniche e paranoiche rotatorie.
Per
contro, in Via Località Ceriel 18, lunga
circa 250 metri,
esistono 16, dico sedici, caditoie. Di queste ben 7 sul primo tratto di
circa 100 metri,
arrivando da via San Michele e fino all’altezza della Tenuta Cipressi e Olivi.
Un tratto che, in quanto a pendenza e larghezza, ben regge al confronto con via
Roma.
Sempre
servendomi di Google-map ho fatto una stima della lunghezza totale delle
menzionate vie e sono arrivata a circa 1,5 Km. Prendendo come parametro la frequenza
delle caditoie presenti in via Località Ceriel 18 si arriva alla conclusione
che mancherebbero all’appello circa 90
caditoie da collegare, ovviamente, ad adeguata canalizzazione, altrettanto
mancante.
Suggerisco
alla nostra Sindaca di visionare le dichiarazioni pubbliche prima di renderle
tali.
Non
ho la più pallida idea di chi sia l’ autore di questa, in perfetto stile
politichese, spero non si tratti di una specie di portavoce della Prima
Cittadina.
Qualora
lo fosse, le consiglio di licenziarlo in tronco.
Adriana
Bozzetto, una extra-comunitaria
6
Novembre 2014
P.S.
In attesa di tempi migliori si potrebbero far intervenire le forze pubbliche
per arrestare l’acqua!
[1]Da
un mio articolo del 22 gennaio 2013 “Cavaion Veronese: amministratori saggi cercansi” pubblicato sul blog La Nebbia e La Neve
Fonte: L’Altro Giornale di Dicembre 2012, pag. 24,
Richiesta di contributi di S.A.