domenica 12 ottobre 2008

Lottizzazioni a Pacengo Stop in commissione

Adesso lo abbiamo capito (forse), per far cambiar idea ai nostri dipendenti occorre che intervenga la magistratura?

A mio parere comunque tali lottizzazioni
non eran da fare ne ieri, ne oggi ne mai!
Stai all'occhio.


Da l'Arena di Verona del 12-10-2008

LAZISE. Altro capitolo nella vicenda che da mesi si dipana tra le polemiche. Il sindaco sceglie di non commentare
Lottizzazioni a Pacengo Stop in commissione
I progetti dei complessi turistico-alberghieri non ricevono il via libera «Sarebbe opportuna una riformulazione di minore impatto ambientale»

Giuditta Bolognesi
La commissione edilizia comunale di Lazise ha bloccato l’iter del progetto di Pacengo Alto e Pacengo Porto: struttura alberghiera di cui nel giugno 2007 il Consiglio comunale aveva approvato il piano particolareggiato d’iniziativa pubblica. La lottizzazione della cooperativa Azzurra riguarda la realizzazione di una struttura turistico-alberghiera, come previsto dalla destinazione urbanistica dell’area; che è situata a ridosso della fascia lago individuata come «sito di interesse comunitario dalla Comunità europea» e «zona a protezione speciale» (Zps) dalla Regione.
Dopo il parere favorevole, subordinato a prescrizioni viabilistiche ed edificatorie, della Commissione provinciale di Valutazione d’impatto ambientale (Via), la vicenda ha registrato anche l’interessamento della Procura di Verona nell’ambito dell’inchiesta sulle lottizzazioni turistico-alberghiere gardesane e sul loro possibile utilizzo come residence, ma con compravendita di unità abitative.
Ora per Pacengo Alto e Pacengo Porto la nuova battuta d’arresto che arriva dalla Commissione edilizia comunale, che nel suo documento riprende la determina con cui la Regione precisa le caratteristiche proprie dell’attività alberghiera e la sentenza con cui la Corte di Cassazione ha ravvisato «il reato di lottizzazione abusiva nel caso di modificazione d’uso subita da un complesso alberghiero residenziale in relazione a cui s’era proceduto alla vendita parcellizzata di unità immobiliari che di esso facevano parte».
Quindi la comunicazione del parere negativo «in quanto non è stata prodotta la Via approvata dalla Provincia di Verona sia per quanto riguarda la variante al piano particolareggiato sia quella relativa alla progettazione edilizia unitaria». Il documento presenta poi precisazioni e richieste, oltre al consiglio di «una nuova soluzione progettuale architettonica che tenga conto maggiormente dell’andamento orografico del luogo con soluzioni che cerchino di mitigare il più possibile l’impatto ambientale». E conclude: «Considerato la complessità e la particolarità dell’intervento la commissione edilizia comunale si dichiara disponibile ad esaminare progetti preventivi al fine di concordare soluzioni progettuali condivise». Ricevuto il verbale della commissione, la cooperativa Azzurra avrà dieci giorni per presentare per iscritto eventuali osservazioni.
E se sulla vicenda il sindaco Renzo Franceschini conferma a «L’Arena» di non voler rilasciare dichiarazioni, diversa la posizione dei consiglieri d’opposizione Luca Sebastiano e Eugenio Azzali. «Non giudico i progetti ma parlo sulla base del verbale che ho richiesto come consigliere», dice Sebastiano. «Per dimensioni, volumi e delicatezza della zona questo intervento doveva e deve essere studiato al dettaglio. Le carenze evidenziate dimostrano che si è fatto un progetto che non tiene debitamente conto di dove sarà realizzato». «La conferma arriva, a mio avviso, dal fatto che due commissioni tecniche hanno dato in momenti diversi indicazioni concordanti come quello di prevedere meno volume di impatto nelle vicinanze del lago e dunque più mimetizzato. Politicamente forse c’è stata forse troppa fretta, a suo tempo, nel votare una vicenda senza averla valutata adeguatamente».
«Non posso che essere d’accordo con questa tesi», aggiunge Azzali. «Anche perché l’intervento di oggi ha origini lontane, nei piani particolareggiati di Pacengo approvati a inizio anni Novanta e che evidentemente dovevano essere più stringenti e precisi».

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