"Il non cercare l'approvazione degli altri, il non dover più giustificare con nessuno per essere chi sei,una persona rara, unica e fiera"
domenica 29 novembre 2009
Appello di Paolo Flores d'Arcais
..per esempio io non lo sapevo
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Giorgio Napolitano
Messaggio avvilente del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (datato 27 Novembre 2009) su politica e giustizia.
Video del YouTuber TheAb74
mercoledì 25 novembre 2009
ADRIANA BOZZETTO - DIPINTI E FOTOGRAFIE
"Non so se ho fatto bene, ma ho deciso di mettere in mostra alcuni miei lavori, dipinti e fotografie.
Se vi ritaglierete un attimo di tempo per fare un salto alla Biblioteca Comunale di Affi , da venerdì 4 a domenica 6 dicembre 2009, vi vedrò e mi intratterrò con voi con immenso piacere."
Venerdì 4 Dicembre dalle 18,30 alle 20,30
Sabato 5 Dicembre dalle 9,30 alle 12,30
dalle 17,00 alle 20,30
Domenica 6 Dicembre dalle 9,30 alle 12,30
dalle 16,00 alle 20,30
Le creazioni di Adriana per la rete:
domenica 22 novembre 2009
NO BERLUSCONI DAY
Nato dal "basso", nell'ottobre scorso, da dei Blogger Democratici, il NO BERLUSCONI DAY.
Una manifestazione nazionale , per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi, che si terrà a Roma sabato 5 dicembre - h 14,00 con partenza da p.zza della Repubblica e a Milano sempre lo stesso giorno h 14,00 con partenza da p.zza Fontana.
L'evento non è organizzato da partiti, chi parteciperà è invitato semplicemente ad indossare qualcosa di color viola una maglietta, un berretto, una fascia ecc.
Prima di lasciarvi all'appello degli organizzatori vi allego due link, il primo e del sito ufficiale, mentre il secondo è quello della pagina facebook dalla quale puoi contattare i referenti della tua città o paese, per prender parte al NO BERLUSCONI DAY.
Sito: www.noberlusconiday.org
Facebook: http://www.facebook.com/no.berlusconi.day
E-mail: noberlusconiday@hotmail.it
ILTESTO DELL’APPELLO
A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi e riteniamo che il finto “Fair Play” di alcuni settori dell’opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori. Quello che sappiamo è che Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali -come ribadito in questi giorni dalla stampa estera ce definisce la nostra “una dittatura”- e che lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell’ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento.
Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell’Utri.
Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte.
giovedì 19 novembre 2009
A Malmö le prime 2mila famiglie a zero emissioni di Giuseppe Caravita
Sarà il fiore all'occhiello della prossima conferenza Onu sul clima di Copenhagen. Le prime duemila famiglie d'Europa (e forse al mondo) a emissioni zero (anzi negative) e completa sostenibilità. L'area si chiama Western Harbour, baia occidentale, «un milione di metri quadri con ottomila abitanti - spiega Karin Jarl-Mansson, ceo di E.On Heat Sweden - su cui lavoriamo da oltre dieci anni, con un investimento di dieci milioni di euro, di cui sette da parte di E.On e tre dalla municipalità e dal governo svedese».
Da Copenhagen basta attraversare il ponte sul Baltico e sbarcare in Svezia, a Malmö. La sua Western Harbour «fino a 15 anni fa era uno dei poli cantieristici più importanti del mondo - racconta Illmar Reepalu, sindaco di Malmö - poi è arrivata una crisi distruttiva. Nei primi anni 90 la disoccupazione era al 20%, ai massimi storici della Svezia». Oggi invece la baia occidentale è una località turistica di moda (in estate il suo litorale è affollato), sede di piccole imprese ad alta tecnologia e di professionisti. La stima è che, in una decade, il suo valore immobiliare si sia moltiplicato per dieci, rispetto ai tempi bui del crollo della cantieristica.
Una sorta di miracolo, ma costruito con pazienza e innovazione lungo dieci anni. Oggi il distretto sostenibile di Malmo (eletta tra le prime dieci città "verdi" del pianeta in un rapporto 2007 del Worldwatch Institute) è un combinato di sistemi multipli. Al largo, due grandi campi eolici offshore: Boel, dedicato all'alimentazione della stessa baia occidentale e soprattutto Lilligrund che, con le sue 48 turbine, è una delle maggiori centrali eoliche offshore del Nord-Europa. Capace di rifornire 60mila case. Per un totale di 3,4 milioni di chilowattora a trimestre, stimati dalla E.On. E praticamente, dato il vento abbondante, continui.
Ma non solo energia eolica. «È dal 1951 che a Malmö si pratica la cogenerazione e il teleriscaldamento - spiega Jarl-Mansoon - allora su una centrale a petrolio e carbone, oggi con un impianto a gas di ultima generazione e, insieme con un termovalorizzatore per rifiuti che serve 14 municipalità e tratta 550mila tonnellate/anno». E nella rete di teleriscaldamento, oggi, sta entrando anche il biogas, importato dalla miriade di fattorie e allevamenti svedesi. «E nell'area residenziale di Western Harbour abbiamo appena avviato un sistema per la fermentazione dei liquami fognari e dei rifiuti organici - aggiunge Reepalu - proprio per produrre biogas aggiuntivo e versare in mare solo acqua pulita».
Il teleriscaldamento (e telecondizionamento d'estate) si avvale di 10 pozzi geotermici di 90 metri a pompa di calore, trivellati nel basamento calcareo prospiciente il Baltico, «dove abbiamo acqua sotterranea a temperatura costante di 15°, e quindi possiamo immagazzinare e prelevare energia termica: cinque milioni di chilowattore di caldo aggiuntivo in inverno e tre milioni di freddo in estate» spiega Reepalu.
Ma non è solo fatta di tecnologia, o di investimenti della E.On, la città sostenibile di Malmö. I 2.600 metri quadrati di pannelli solari sui tetti della baia occidentale sono stati messi, in gran parte, dai suoi cittadini. Forniscono il calore in eccesso alla rete e ne prelevano in caso di deficit. E non solo: «Siamo stati i primi al mondo, negli anni 70, a passare ad autobus solo a gas - ricorda Reepalu - e oggi anche a biogas locale». Una fonte energetica su cui la Svezia punta con 200 impianti attivi e l'ambizioso obiettivo del governo, al 2030, di arrivare a coprire l'intera domanda di carburanti del paese. E a Oresund, fuori Malmö, la E.On sta costuendo il più grande impianto svedese, per 75mila tonnellate anno, per rifornire l'intera città. Anche per le (pochissime) auto che si vedono in giro per il distretto della baia occidentale. «Da noi si preferisce la bicicletta, sui 430 chilometri di piste a loro riservate» conclude sorridendo il sindaco.
Articolo de Il Sole 24 Ore.con del 19/11/2009
Da Copenhagen basta attraversare il ponte sul Baltico e sbarcare in Svezia, a Malmö. La sua Western Harbour «fino a 15 anni fa era uno dei poli cantieristici più importanti del mondo - racconta Illmar Reepalu, sindaco di Malmö - poi è arrivata una crisi distruttiva. Nei primi anni 90 la disoccupazione era al 20%, ai massimi storici della Svezia». Oggi invece la baia occidentale è una località turistica di moda (in estate il suo litorale è affollato), sede di piccole imprese ad alta tecnologia e di professionisti. La stima è che, in una decade, il suo valore immobiliare si sia moltiplicato per dieci, rispetto ai tempi bui del crollo della cantieristica.
Una sorta di miracolo, ma costruito con pazienza e innovazione lungo dieci anni. Oggi il distretto sostenibile di Malmo (eletta tra le prime dieci città "verdi" del pianeta in un rapporto 2007 del Worldwatch Institute) è un combinato di sistemi multipli. Al largo, due grandi campi eolici offshore: Boel, dedicato all'alimentazione della stessa baia occidentale e soprattutto Lilligrund che, con le sue 48 turbine, è una delle maggiori centrali eoliche offshore del Nord-Europa. Capace di rifornire 60mila case. Per un totale di 3,4 milioni di chilowattora a trimestre, stimati dalla E.On. E praticamente, dato il vento abbondante, continui.
Ma non solo energia eolica. «È dal 1951 che a Malmö si pratica la cogenerazione e il teleriscaldamento - spiega Jarl-Mansoon - allora su una centrale a petrolio e carbone, oggi con un impianto a gas di ultima generazione e, insieme con un termovalorizzatore per rifiuti che serve 14 municipalità e tratta 550mila tonnellate/anno». E nella rete di teleriscaldamento, oggi, sta entrando anche il biogas, importato dalla miriade di fattorie e allevamenti svedesi. «E nell'area residenziale di Western Harbour abbiamo appena avviato un sistema per la fermentazione dei liquami fognari e dei rifiuti organici - aggiunge Reepalu - proprio per produrre biogas aggiuntivo e versare in mare solo acqua pulita».
Il teleriscaldamento (e telecondizionamento d'estate) si avvale di 10 pozzi geotermici di 90 metri a pompa di calore, trivellati nel basamento calcareo prospiciente il Baltico, «dove abbiamo acqua sotterranea a temperatura costante di 15°, e quindi possiamo immagazzinare e prelevare energia termica: cinque milioni di chilowattore di caldo aggiuntivo in inverno e tre milioni di freddo in estate» spiega Reepalu.
Ma non è solo fatta di tecnologia, o di investimenti della E.On, la città sostenibile di Malmö. I 2.600 metri quadrati di pannelli solari sui tetti della baia occidentale sono stati messi, in gran parte, dai suoi cittadini. Forniscono il calore in eccesso alla rete e ne prelevano in caso di deficit. E non solo: «Siamo stati i primi al mondo, negli anni 70, a passare ad autobus solo a gas - ricorda Reepalu - e oggi anche a biogas locale». Una fonte energetica su cui la Svezia punta con 200 impianti attivi e l'ambizioso obiettivo del governo, al 2030, di arrivare a coprire l'intera domanda di carburanti del paese. E a Oresund, fuori Malmö, la E.On sta costuendo il più grande impianto svedese, per 75mila tonnellate anno, per rifornire l'intera città. Anche per le (pochissime) auto che si vedono in giro per il distretto della baia occidentale. «Da noi si preferisce la bicicletta, sui 430 chilometri di piste a loro riservate» conclude sorridendo il sindaco.
Articolo de Il Sole 24 Ore.con del 19/11/2009
sabato 14 novembre 2009
PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO di Roberto Saviano
SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.
Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.
Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.
ROBERTO SAVIANO
Firma anche tu l'appello
Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.
Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.
ROBERTO SAVIANO
Firma anche tu l'appello
mercoledì 11 novembre 2009
La croce nel silenzio
In classe tra i banchi ho fatto caso rare volte al crocefisso,i miei docenti non hanno mai celebrato messa in classe, anzi alcuni esprimevano opinioni ed idee che non rispecchiavano per niente quella della Chiesa cristiano-cattolica, eppure la croce era li.
Il che che si dica o ridicolizza la croce è un simbolo si cristiano ma anche di tradizione, cultura e non solo, la quale da secoli e secoli permane nelle nostre realtà , quando vado a fare trekking sulle montagne, per esempio le nostre Alpi, qualche crocefisso lo vedo, quando osservo qualche statua nelle nostre piazze e vie qualche croce la vedo, in vari dipinti del nostro patrimonio artistico vedo il crocefisso anche li, al collo di gente credente e non croci-crocefissi li vedo pure lì ecc. .
Il crocefisso è anche simbolo di sofferenza (pure ridicolizzata anch'essa questi giorni) non certamente di gloria.
La sofferenza parte della nostra vita, purtroppo, non c'è vita se non c'è speranza e se non c'è sofferenza, quando mai la vita è fatta solo di rosa e fiori. Mai! Per nessuno sia egli credente di qualsiasi confessione o no. Banalizzare cristo crocefisso paragonandolo ad una triste simbologia "sofferentemente" cadaverica è perciò segno di profonda ignoranza e leggerezza.
Una sentenza europea mi dice di togliere il crocefisso dalle aule, mi spiace, ma per quanto detto sopra ed in nome di una pragmatica laicità, la croce rimane dov'è.
Vari laicisti puri per lo più di stirpe rosseggiate, non capiscono che la laicità va ritrovata in questioni molto più sostanziali che formali ed invece, questi colgono le occasioni inutili (indebolendo quelle più utili) per sputtanare Sacra Romana Chiesa senza mai scindere tra il buono ed il cattivo che c'è in essa, rafforzando ed estremizzando lo scontro tra pro e contro facendo partorire questi "mostri della contraddizione cristiana" come sua impunità Papi Berlusconi primo (ed ultimo speriamo) ed i soliti democristianacci dell'opportunismo, i quali tramite la legge del contrappasso vengono incoronati come difensori dei valori e delle tradizioni cristiane, ma de che!
Il silenzio di un crocefisso sofferente, che alla fine non influenza niente e nessuno rimanga nelle scuole pubbliche per carità di Dio, e con esso anche il silenzio di tutti i commedianti di ogni specie e di ogni colore.
Il che che si dica o ridicolizza la croce è un simbolo si cristiano ma anche di tradizione, cultura e non solo, la quale da secoli e secoli permane nelle nostre realtà , quando vado a fare trekking sulle montagne, per esempio le nostre Alpi, qualche crocefisso lo vedo, quando osservo qualche statua nelle nostre piazze e vie qualche croce la vedo, in vari dipinti del nostro patrimonio artistico vedo il crocefisso anche li, al collo di gente credente e non croci-crocefissi li vedo pure lì ecc. .
Il crocefisso è anche simbolo di sofferenza (pure ridicolizzata anch'essa questi giorni) non certamente di gloria.
La sofferenza parte della nostra vita, purtroppo, non c'è vita se non c'è speranza e se non c'è sofferenza, quando mai la vita è fatta solo di rosa e fiori. Mai! Per nessuno sia egli credente di qualsiasi confessione o no. Banalizzare cristo crocefisso paragonandolo ad una triste simbologia "sofferentemente" cadaverica è perciò segno di profonda ignoranza e leggerezza.
Una sentenza europea mi dice di togliere il crocefisso dalle aule, mi spiace, ma per quanto detto sopra ed in nome di una pragmatica laicità, la croce rimane dov'è.
Vari laicisti puri per lo più di stirpe rosseggiate, non capiscono che la laicità va ritrovata in questioni molto più sostanziali che formali ed invece, questi colgono le occasioni inutili (indebolendo quelle più utili) per sputtanare Sacra Romana Chiesa senza mai scindere tra il buono ed il cattivo che c'è in essa, rafforzando ed estremizzando lo scontro tra pro e contro facendo partorire questi "mostri della contraddizione cristiana" come sua impunità Papi Berlusconi primo (ed ultimo speriamo) ed i soliti democristianacci dell'opportunismo, i quali tramite la legge del contrappasso vengono incoronati come difensori dei valori e delle tradizioni cristiane, ma de che!
Il silenzio di un crocefisso sofferente, che alla fine non influenza niente e nessuno rimanga nelle scuole pubbliche per carità di Dio, e con esso anche il silenzio di tutti i commedianti di ogni specie e di ogni colore.
venerdì 6 novembre 2009
2009 Autunno a Cavaion Veronese - 2009 Autumn in Cavaion Veronese
Già matura
la foglia pel sereno suo distacco
discende
nel cielo sempre verde dello stagno.
Nel calmo
languore della fine, l'autunno s'immedesima.
Dolcissima
la foglia s'abbandona al puro gelo.
con incessanti foglie va l'albero al suo dio.
(J. Guillen Orfeo)
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