domenica 8 marzo 2015

FESTA DELLA DONNA ovvero DAL VOTO AL VUOTO

8 MARZO
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
FESTA DELLA DONNA ovvero DAL VOTO AL VUOTO

La ricorrenza dell’ 8 Marzo[1] è ormai nota come Festa della Donna ma sarebbe più corretto usare la denominazione originaria, ovvero Giornata Internazionale delle Donna perché ne ricorda le lotte affrontate durante decenni e  decenni, e non ancora appartenenti al passato, per vedersi riconosciuta la dignità di essere umano, che non è né una questione di genere, di razza, di censo.
La donna come parte attiva della società nei molteplici ruoli che la stessa offre, lavorativo, politico, artistico, sociale, godendo degli stessi diritti riservati all’uomo, autoproclamatosi essere superiore da tempo immemorabile, forse per paura delle donne.

Un diritto fondamentale per potersi sentire, appunto, parte attiva della società è quello di voto. Sia in Europa sia negli Stati Uniti molte donne si batterono per questo sin dagli inizi del XX secolo.

Qui di seguito alcune immagini che testimoniano l’impegno delle nostre antenate, negli USA e in Germania, per ottenere il diritto di voto che, ricordo, in Italia fu concesso nel 1946.


Il diritto di voto ha significato per la donna il poter far parte della classe politica e, di conseguenza, promuovere tutte quelle iniziative finalizzate al raggiungimento, almeno in via teorica,  della parità di diritti, e doveri, fra i due sessi, in ogni ambito.
Naturalmente le leggi e le norme da sole non consentono il raggiungimento di tale obiettivo che presuppone altresì una profonda mutazione del pensiero sociale e dei costumi.

Non è sufficiente eliminare il sostantivo femminile dal lessico per dar da intendere il raggiungimento delle “pari opportunità”, né le donne devono interpretare l’emancipazione come una delle peggiori imitazioni del maschile, per passare così dal voto al vuoto di coscienza di sé.





La data dell’ 8 Marzo fu scelta per la Giornata Internazionale delle donne perché l’8 Marzo del 1917 le donne comuniste di San Pietroburgo scesero in piazza per protestare contro la guerra, dando così inizio alla Rivoluzione russa di Febbraio[2].
Il 14 giugno 1921 in occasione della Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste venne deciso di fissare una data che fosse la stessa per tutti i Paesi. Fu scelto l’8 Marzo per la Giornata internazionale dell’operaia, poi Giornata internazionale delle donne.
In Italia si festeggia dal 1922.

Sarebbe opportuno ripristinare l’uso della corretta denominazione della ricorrenza dell’8 Marzo
Giornata internazionale della donna
per prendere doverosa distanza da un certo fenomeno di (mal)costume, radicatosi  negli ultimi tempi, per il quale forse sarebbe più appropriata la definizione di Festa del cazzo (scusate l’eufemismo) che ci ricorda che, alla donna, grazie a donne, è stata fatta la festa[3].


Adriana Bozzetto
8 Marzo 2015


[2] La Russia adottò il calendario gregoriano (1582) solo nel 1918. L’ 8 marzo corrispondeva al 23 febbraio.
[3] Far la festa a qualcuno – uccidere in senso lato, danneggiare.

Nessun commento: