8 MARZO
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
FESTA DELLA DONNA ovvero DAL VOTO AL VUOTO
La
ricorrenza dell’ 8 Marzo[1] è
ormai nota come Festa della Donna ma
sarebbe più corretto usare la denominazione originaria, ovvero Giornata Internazionale delle Donna perché
ne ricorda le lotte affrontate durante decenni e decenni, e non ancora appartenenti al
passato, per vedersi riconosciuta la dignità di essere umano, che non è né una
questione di genere, di razza, di censo.
La donna come parte attiva della
società nei molteplici ruoli che la stessa offre, lavorativo, politico,
artistico, sociale, godendo degli stessi diritti riservati all’uomo,
autoproclamatosi essere superiore da tempo immemorabile, forse per paura delle
donne.
Un diritto fondamentale per potersi
sentire, appunto, parte attiva della società è quello di voto. Sia in Europa
sia negli Stati Uniti molte donne si batterono per questo sin dagli inizi del
XX secolo.
Qui di seguito alcune immagini che
testimoniano l’impegno delle nostre antenate, negli USA e in Germania, per
ottenere il diritto di voto che, ricordo, in Italia fu concesso nel 1946.
Il diritto di voto ha significato
per la donna il poter far parte della classe politica e, di conseguenza,
promuovere tutte quelle iniziative finalizzate al raggiungimento, almeno in via
teorica, della parità di diritti, e
doveri, fra i due sessi, in ogni ambito.
Naturalmente le leggi e le norme da
sole non consentono il raggiungimento di tale obiettivo che presuppone altresì
una profonda mutazione del pensiero sociale e dei costumi.
Non è sufficiente eliminare il sostantivo femminile dal lessico per dar
da intendere il raggiungimento delle “pari opportunità”, né le donne devono
interpretare l’emancipazione come una delle peggiori imitazioni del maschile,
per passare così dal voto al vuoto di coscienza di sé.
La data dell’ 8 Marzo fu scelta per
la Giornata Internazionale delle donne
perché l’8 Marzo del 1917 le donne comuniste di San Pietroburgo scesero in
piazza per protestare contro la guerra, dando così inizio alla Rivoluzione russa di Febbraio[2].
Il 14 giugno 1921 in occasione della Seconda conferenza internazionale delle
donne comuniste venne deciso di fissare una data che fosse la stessa per
tutti i Paesi. Fu scelto l’8 Marzo per la Giornata internazionale dell’operaia,
poi Giornata internazionale delle donne.
In Italia si festeggia dal 1922.
Sarebbe opportuno ripristinare l’uso
della corretta denominazione della ricorrenza dell’8 Marzo
Giornata internazionale della donna
per prendere doverosa distanza da un
certo fenomeno di (mal)costume, radicatosi
negli ultimi tempi, per il quale forse sarebbe più appropriata la
definizione di Festa del cazzo (scusate l’eufemismo) che ci ricorda che, alla
donna, grazie a donne, è stata fatta la festa[3].
Adriana Bozzetto
8 Marzo 2015
[1]
Si indicano qui di seguito un paio di
link che forniscono informazioni storiche sulla Giornata Internazionale
della Donna:
http://www.solosapere.it/societa/3429-origini-giornata-festa-donnahttp://www.realizzazionegiardini.org/i-consigli-del-giardiniere-dettaglio.php?consiglioId=51
[2]
La Russia adottò il calendario gregoriano (1582) solo nel 1918. L’ 8 marzo
corrispondeva al 23 febbraio.
[3]
Far la festa a qualcuno – uccidere in
senso lato, danneggiare.
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