3.000 ettari di parchi urbani, 1.900 ettari di orti, 900 ettari di cimiteri comunali e circa 245.00 alberi ad abbellire le strade: ma Amburgo promette di fare molto di più
Tratto da GaiaNews.it, scritto da Marta Gaia Sperandii il 20.01.2014
Si chiama Rete Verde e permetterà ai cittadini di Amburgo di camminare e pedalare al riparo da smog e rumori del traffico, lungo tragitti che collegando giardini pubblici, campi sportivi e da gioco, orti urbani e cimiteri abbracceranno l’intero anello cittadino.
Attraverso questi percorsi sarà possibile varcare i confini della
città ed immergersi nella bellezza dei paesaggi circostanti, tra campi
coltivati, foreste, aree protette. Luoghi dove praticare sport, fare
picnic e passeggiate o semplicemente rilassarsi, leggere, ammirare le
meraviglie della natura e scrollarsi di dosso lo stress di una intera
settimana lavorativa.
L’idea di una rete verde va però ben oltre il potenziamento
dell’offerta ricreativa. Alla base c’è un chiaro disegno, per cui entro
il 2030 il volto della città cambierà radicalmente. Se infatti “anelli
verdi” sono presenti in diverse città europee tra cui anche Londra o
Colonia, come sottolinea la responsabile del progetto Angelika Fritsch,
la rete di Amburgo sarà talmente capillare da permettere a cittadini e
turisti di muoversi senza bisogno di utilizzare automobili e lontano dal
traffico veicolare.
Obiettivo di Amburgo è infatti diventare una città a misura di pedoni
e ciclisti, riducendo il più possibile l’uso delle auto. Non succederà
dall’oggi al domani, ma in questo senso la città tedesca è già piuttosto
avanti, potendo attualmente contare su 15 piste ciclabili che per un
totale di 400 km collegano il centro città ai luoghi di relax, da
utilizzare per una semplice pedalata serale o come vera e propria via di
fuga per un weekend in mezzo alla natura.
La Rete Verde, oltre a migliorare sensibilmente la qualità della vita
in città, aspira ad influenzarne positivamente il clima. Ed ha tutte le
carte in regola per riuscirci, secondo gli scienziati che hanno curato,
nell’ambito del progetto, analisi e proiezioni climatiche. Secondo il
geografo Dirk Funk infatti, la vicinanza al mare del Nord ed i venti che
soffiano da Ovest fanno sì che Amburgo soffra l’aumento delle
temperature in maniera decisamente minore rispetto a Berlino, Stoccarda, o altre città della Germania.
Non che qui l’effetto dei cambiamenti climatici non sia stato notato:
la scorsa estate ha visto i termometri cittadini superare ben 5 volte i
30 gradi. Tuttavia, scienziati e tecnici sono d’accordo nel prevedere
che un aumento delle superfici verdi, che secondo il progetto nel 2030
arriveranno a ricoprire circa il 40% del suolo cittadino, contribuirà a
tenere l’innalzamento delle temperature sotto controllo.
L’attenzione della città tedesca nei confronti dell’ambiente è ormai
tradizione radicata. Proprio quest’anno ricorre il centenario
dell’inaugurazione di due dei suoi parchi più grandi, l’Altonaer
Volkspark e l’Hamburger Stadtpark. Non solo feste all’aperto, visite
guidate e sport, mostre e spettacoli, ma una sostanziale opera di
ristrutturazione, per la quale nel corso degli ultimi due anni sono già
stati spesi 6 milioni di euro.
Amburgo marcia inesorabile in direzione sostenibilità, come
dimostrano le parole di Jutta Blankau, responsabile al Senato per
l’ambiente. “Investire nel verde significa investire nel futuro ed
aumentare la qualità della vita”. Il capitale di partenza è decisamente
invidiabile: circa 3.000 ettari di parchi urbani, 1.900 ettari di orti,
900 ettari di cimiteri comunali e circa 245.00 alberi ad abbellire le
strade.
Il numero di questi ultimi poi è destinato ad aumentare grazie alla
campagna “Il mio albero – La mia città”, basata su un’idea semplice
quanto geniale. Una mappa interattiva segnala online i luoghi ancora
“liberi”, dove è possibile donare una cifra per piantare un albero. Non
appena le donazioni, libere e per le quali non è prevista cifra minima,
raggiungono i 500 euro, il Senato ce ne mette altri 500 e l’albero viene
piantato. Inaugurata nel 2011, questa campagna si è dimostrata più che
di successo, raccogliendo in 3 anni oltre 360mila euro grazie ai quali è
stata possibile la messa a dimora di circa 3100 alberi.
1 commento:
a roma non si puo usare la bicicleta porque si la lasci cerca a una stazione rischi di non trovarla piu non ce un incentibo ne infraestructura per i ciclisti e bello parlare dei paesi que ne hanno una mentalita diversa. cosa si fa a roma. io que sapia niente io lasciaria subito la maquina a casa. per cominciare a pedalare.
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